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Covid, Bassetti: “Smettere di fare tamponi a tutti gli asintomatici e i ricoverati negli ospedali”

"Il vero grande errore che stiamo facendo? Continuare a gestire a livello ospedaliero Covid-19 come nella prima fase", dice l'infettivologo

Pubblicato:05-04-2022 10:33
Ultimo aggiornamento:05-04-2022 12:31

Matteo Bassetti
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ROMA – “Mascherine obbligatorie all’aperto e al chiuso, quarantene, isolamento, percorsi covid non sembra che abbiano impattato granché sulla curva di un virus che ormai fa quel che vuole. L’unico modo per limitarlo è ridurne l’impatto sulla gravità della malattia, grazie alla protezione data dalla guarigione e dal vaccino. Mi piacerebbe che nella comunità scientifica si parlasse di più del vero grande errore che stiamo facendo: continuare a gestire a livello ospedaliero Covid-19 come nella prima fase, ovvero facendo tamponi a tutti e volendo necessariamente isolare tutti i positivi in reparti dedicati; così facendo siamo arrivati al punto di dover costantemente chiudere e riaprire reparti per ospitare positivi asintomatici con altre patologie, compromettendo non solo la diagnostica e il percorso terapeutico di questi ultimi, ma anche quello di migliaia di altri malati che si trovano interventi e screening rimandati; tutto ciò senza ottenere alcun beneficio (anzi lasciando molti anziani asintomatici fermi per settimane da soli in reparti fantasma) e portando allo stremo il personale. Inoltre questa gestione non sta impedendo il contagio nosocomiale, visto che ogni giorno si trovano diversi positivi asintomatici tra i ricoverati”. Così in un post su facebook Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive al San Martino di Genova.

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“Sarebbe più opportuno- prosegue l’esperto- smettere di fare tamponi a tutti gli asintomatici e a tutti i ricoverati e accessi al pronto soccorso (a meno che non abbiano sintomi moderati-severi che necessitino dunque di una diagnosi precisa in ottica terapeutica) e cominciando casomai a isolare i positivi in stanze dedicate di un reparto pulito”.


“Probabilmente in questo modo ci sarà qualche infezione in più anche in ospedale, che in pochi casi porterà a forme gravi, ma permetterebbe di risolvere praticamente i grandi problemi che ancora gli ospedali stanno affrontando. Altrimenti i presidi non torneranno mai a operare al massimo delle loro capacità, perché con un virus così contagioso come omicron i contagi continueranno sempre a essere molto alti e oscillanti”, conclude Bassetti.

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