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Coronavirus, Liberisti Italiani: “Serve sinergia pubblico-privato per screeninng e diagnosi”

Così il presidente di Liberisti Italiani, Andrea Bernaudo, commentando il tweet della Cgil Umbria

Pubblicato:05-04-2020 16:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:05
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andrea bernaudo
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ROMA – “A seguito di questo tweet della Cgil Umbria i Liberisti Italiani chiedono l’intervento del segretario della Lega, Matteo Salvini, per chiarire la posizione del partito in merito all’allargamento massiccio dello screening e alla liberalizzazione delle diagnosi, mettendo in sinergia pubblico e privato, e capire cosa e’ accaduto di preciso in Umbria (Regione guidata dalla Lega). Si appellano poi al Governo per aumentare lo screening a livello nazionale e studiare il protocollo per liberalizzare immediatamente la diagnosi, mettendo in rete pubblico e privato – come chiedono a gran voce le strutture sanitarie private – in una sana collaborazione, come avviene gia’ in alcune Regioni”. Cosi’ una nota di Liberisti Italiani.

“Abbiamo chiesto per primi 20 giorni fa di superare steccati ideologici assurdi e – almeno nell’emergenza, per difendere il supremo bene della salute pubblica – attivare il modello Corea del Sud. Per farlo in Italia abbiamo chiesto da settimane al Governo di aumentare lo screening e fare tamponi a tappeto, utilizzando anche le strutture private, mettendole in rete e in sinergia con la sanita’ pubblica. Oggi rimaniamo increduli e chiediamo spiegazioni rispetto alla posizione della Cgil e della Regione Umbria” dice il presidente di Liberisti Italiani, Andrea Bernaudo, commentando appunto il tweet della Cgil Umbria che ha annunciato come un successo l’aver bloccato i test rapidi Covid nelle strutture private umbre, raggiungendo un accordo con la Regione attualmente a guida Lega.

“A meta’ marzo anche l’Oms e’ arrivata alle nostre stesse conclusioni e attraverso il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto test a tappeto affermando che ‘Il modo piu’ efficace per prevenire le infezioni e salvare vite e’ rompere la catena della trasmissione, testando e isolando i contagiati’- continua la nota dei Liberisti Italiani- Apprendiamo invece, da nostri attivisti dell’Umbria, che la Cgil un paio di giorni fa ha annunciato vittoriosa con un tweet di aver compiuto la grandiosa missione di stoppare i test rapidi covid nelle strutture private, raggiungendo un accordo con la Regione a guida Lega. Piu’ che una missione di successo temiaco che la Cgil abbia fatto un altro gravissimo errore ideologico. Ora in ballo non ci sono vecchi slogan Anni 50, anti-privato e anti-impresa, ancora tanto cari al sindacato di Maurizio Landini, ma vite umane e la possibilita’ di bloccare il contagio, uscire prima dal lockdown e tornare gradualmente alla normalita’, quindi certe posizioni sono per noi gravi e vanno chiarite nel merito. Si devono liberalizzare lo screening e la diagnosi del Covid-19 per tracciare e isolare il contagio. Questo dev’essere l’obiettivo e non ci deve essere distinzione, ma collaborazione tra pubblico e privato. Chiediamo al segretario della Lega Salvini di fare luce su questa vicenda. In Umbria, come nelle altre Regioni, va seguito il modello portato avanti da Luca Zaia in Veneto, cioe’ screening a tappeto, che si e’ rivelato vincente”.


“Infine- conclude Bernaudo- invitiamo il Governo a mettere in campo un protocollo nazionale sicuro per effettuare lo screening piu’ largo possibile e mettere in sinergia tutte le strutture pubbliche e private per liberalizzare la diagnosi”.

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