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“Caccia alla lepre” dentro l’aeroporto di Bologna, Lav pronta a fare denuncia

La Lav accusa: nella notte tra lunedì e martedì ci sarebbe stata una battuta di caccia non autorizzata e illegale

Pubblicato:05-04-2017 21:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:05

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BOLOGNA – Una vera e propria battuta di caccia, organizzata all’interno dell’area recintata dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Lo denunciano gli attivisti della Lav (Lega Anti Vivisezione) in una nota, spiegando di aver ricevuto segnalazioni anonime, nella notte tra lunedì e martedì, in seguito alle quali sono andati a controllare. E ora sono pronti a sporgere denuncia contro chi ha organizzato questo “far west” illegale, sia sul fronte amministrativo sia sul fronte penale. Si appellano, però, ai bolognesi, chiedendo loro un aiuto perchè sono in cerca di prove dell’accaduto.

Quel che è certo, racconta la Lav nella nota, è che “a partire da mezzanotte e mezza e fino alle 4 sono stati esplosi alcuni colpi di fucile in un periodo in cui la caccia è chiusa da oramai due mesi e in orari in cui è sempre vietata”. Per gli attivisti animalisti si trattava di colpi indirizzati alle lepri, il che è ancora più grave dal momento che “in queste settimane le lepri danno alla luce i loro piccoli, quindi l’intervento contro le lepri adulte ha certamente condannato a morte anche i piccoli che dipendevano dalle cure dei loro genitori uccisi a fucilate”.

La Lav denuncia quindi “un intervento di inaudita crudeltà” oltre che “illegale in quanto non autorizzato dalla Città Metropolitana, responsabile della tutela della fauna selvatica e dell’organizzazione dei piani di abbattimento anche all’interno dell’aeroporto”. Se c’era un problema legato alla presenza di lepri selvatiche in quantità all’interno dello scalo (a volte si avvicinano alle piste e sono pericolose per gli aerei), è il pensiero della Lav, si sarebbe dovuto seguire la procedura e chiedere l’autorizzazione all’abbattimento. Ma questo non è avvenuto. Gli animalisti, che hanno ‘indagato’, nei giorni scorsi si sono mesi in contatto con Fabio Zanaroli, responsabile del Corpo di Polizia Provinciale della città metropolitana di Bologna, per chiedergli copia della documentazione relativa all’autorizzazione dell’intervento programmato all’interno dell’aeroporto. “Non essendoci alcun intervento non esiste alcun provvedimento“, ha risposto il dirigente.


“Quanto avvenuto all’interno dell’aeroporto nella notte tra il 3  e il 4 aprile è quindi del tutto illegittimo – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici della Lav – per questo motivo è nostra intenzione denunciare i responsabili di una battuta di caccia organizzata in un clima da vero e proprio far west, senza alcun rispetto delle norme di ordine nazionale e regionale”. Oltre che per le violazioni di carattere amministrativo, l’associazione animalista intende denunciare i responsabili anche per le morti dei cuccioli indotte dall’intervento armato nei confronti dei loro genitori, nel delicatissimo periodo di dipendenza dalle cure parentali. Una denuncia ha bisogno di prove, si sa, e quindi la Lav fa appello, a chiunque ne fosse in grado, affinchè fornisca le prove materiali delle morti dei piccoli di lepre.

Se è vero che “la sicurezza negli aeroporti è ovviamente un fattore prioritario– scrive la Lav- al di fuori delle situazioni di emergenza non può prescindere dal garantire il rispetto di tutte le norme in materia di fauna selvatica, prima fra tutte la legge nazionale 157/92 che in casi del genere impone che l’intervento prioritario preveda esclusivamente misure di carattere ‘ecologico’”. Ecco perchè la Lav chiede alla città Metropolitana di attivarsi perché “non si debbano mai più prevedere interventi armati. E’ necessario che l’area aeroportuale venga dotata di una recinzione efficace, mentre per gli animali presenti all’interno si devono prevedere esclusivamente azioni di cattura incruenta e successiva traslocazione all’esterno – conclude Vitturi”.

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