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Totò, al Principe della risata una “laura” in musica e spettacolo

A 50 anni dalla morte diventa dottore alla Federico II di Napoli

Pubblicato:05-04-2017 14:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:05

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NAPOLI – Il Principe della risata da oggi è anche dottore magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo. Un titolo che gli mancava, uno dei pochi, a cinquant’anni dalla sua morte, arriva dall’Università di Napoli Federico II che decide di conferire a Totò una laurea honoris causa alla memoria “per aver incarnato e portato sullo schermo tutte le ‘articolazioni’ dello spettacolo: dalla mimica alla comica, che gli riuscivano particolarmente spontanee, a quella teatrale e cinematografica, acquisite da una lunga esperienza personale che Totò ha vissuto e saputo catturare”.

Totò, la sua “una cultura intelligente e sorridente”

L’idea, accolta dall’ateneo, e’ venuta all’artista Renzo Arbore, da sempre estimatore di Antonio de Curtis, che gli ha dedicato una speciale laudatio nell’Aula Magna della Federico II di Napoli. “La vera nobiltà – ha detto Arbore -, Totò ce l’aveva nel cuore. In Italia, a un certo punto della storia, e’ arrivato Totò e ha conciliato il Nord, il Sud, il ricco, il povero. Ci ha consolati con le sue risate con una cultura intelligente e sorridente. Era un rivoluzionario che faceva la sua rivoluzione basata sulla bonta’. I prototipi che lui raccontava erano di tutti quelli che aveva conosciuto nella sua meravigliosa carriera, prima in teatrini poi nei teatroni e al cinema. Aveva una luce negli occhi straordinaria: Totò non solo faceva ridere ma faceva ‘riridere’, rivedere i suoi film, ogni volta, era una allegria incredibile”.

Totò, una ‘laura’ con il sapore della rivincita

E a commuoversi durante la cerimonia non è solo Arbore, che lascia cadere i fogli su cui aveva appuntato il discorso, ma anche la nipote del Principe, Elena de Curtis. “Alla faccia del bicarbonato di sodio”, ha detto alla consegna del certificato di laurea dal parte del rettore della Federico II, Gaetano Manfredi. “Questa ‘laura’ come l’avrebbe chiamata lui, rappresenta una rivincita rispetto alle sue insicurezze e gli restituisce quella gioia che da mezzo secolo regala a noi”. Con Manfredi, nella speciale ‘giuria’ che ha assistito alla cerimonia, anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il ministro ai Beni Culturali, Dario Franceschini, che ha voluto ricordare “l’onorevole Trombetta, figlio di Trombone”, storico sketch del film “Totò a Colori”.


Totò, artista a 360 gradi

“Antonio de Curtis, in arte Totò – ha ricordato Gaetano Manfredi – è stato senza dubbio uno dei più straordinari interpreti dello spettacolo comico teatrale e cinematografico italiano, lasciando contributi incisivi anche come drammaturgo, poeta, paroliere e cantante. Nato e cresciuto prima degli anni 40 del secolo scorso, Totò ha saputo mettere in scena, a teatro, a cinema e in televisione, la tendenza tipicamente italiana del secondo dopoguerra alla fusione tra il ‘popolo’ e la ‘piccola borghesia’, ancora attratta dall’aristocrazia: ‘il principe de Curtis'”.

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