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Laurea honoris causa a Totò, De Magistris: “Dal paradiso si farebbe una risata”/VIDEO

L'Università Federico II di Napoli ha voluto destinare una laurea honoris causa alla memoria di Antonio de Curtis, in arte Totò

Pubblicato:05-04-2017 13:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:05

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NAPOLI – “Che un uomo di cultura così poliedrico, esperto di poesia, cinema, teatro, letteratura, e narrazione, un vero artista, riceva la laurea honoris è una bella cosa. Dal paradiso si farebbe una risata”. Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha partecipato alla cerimonia di conferimento della laurea honoris causa a Totò, al secolo Antonio de Curtis, un artista a cui la città “a 50 anni dalla sua morte ha deciso di dedicare – spiega de Magistris – la più grande mostra che ci sia mai stata su Totò, fortemente voluta dalla famiglia. E poi c’è il museo di Totò, un altro obiettivo a portata di mano”.

La giunta del Comune di Napoli “lavorerà anche all’idea, che abbiamo, di inaugurare dei percorsi turistici e culturali per riscoprire i suoi grandi, come Totò, Eduardo e tanti altri. Totò è riuscito sempre – aggiunge il sindaco- a riempire i luoghi anche il giorno del suo funerale e credo sia l’unico artista che puoi riascoltare 50 o 100 volte ma riderai sempre come se lo ascoltassi per la prima volta. Ogni napoletano si rivede in lui, in Totò rivede i propri limiti e le proprie debolezze, l’umorismo, l’ironia, la risata, il pianto e la tristezza. E poi il suo messaggio è quanto mai attualissimo”.


FRANCESCHINI: DOVEROSO CITARE L’ONOREVOLE TROMBETTA

“Tra le centinaia di battute di Totò non posso che citare l’onorevole Tombetta, figlio di Trombone“. E’ “Totò a colori” il film che, secondo il ministro della Cultura, Dario Franceschini, può rappresentare più fedelmente l’attuale situazione politica del Paese. Il ministro scherza con i giornalisti in occasione della cerimonia di conferimento della laurea magistrale honoris causa alla memoria ad Antonio de Curtis da parte dell’università degli studi di Napoli Federico II. “Sono cresciuto a pane e Totò – ricorda Franceschini -, è una passione che ho ereditato da mio padre e ho trasmesso alle mie figlie, la dimostrazione che Totò attraversa tutte le generazioni e continuerà ad attraversarle. Sono ricordi indimenticabili e anzi uno dei ricordi che conservo da bambino risale al giorno della sua scomparsa: a quell’età pensavo che non avrei più visto i suoi film e invece ho continuato a vederli per tutta la vita e continueranno a vederli tanti italiani che hanno amato la sua comicità e l’hanno ricompensato a furor di popolo rispetto all’incomprensione, per cui Totò ha sofferto molto, di non essere stato apprezzato da critica e da esperti come avrebbe dovuto essere”.


ARBORE: TOTÒ LA NOBILTÀ CE L’AVEVA NEL CUORE

“Totò interpretava la rinnovata concordia che c’era tra popolo e borghesia, lui era molto borghese e aveva una voglia straordinaria di rivendicare le sue origini nobili. Ma prima che nobile di Bisanzio, aveva una nobiltà straordinaria nel cuore”. A dirlo nella sua laudatio ad Antonio de Curtis è Renzo Arbore, ricordando il ‘principe della risata’ a cui oggi l’università Federico II di Napoli ha conferito una laurea honoris causa alla memoria. “Ha consolato tutti con la sua comicità, quello strano folletto micidiale – ricorda Arbore – raccontava l’Italia del dopoguerra, un’Italia bellissima che Totò ha saputo interpretare. Non è solo un artista, è un fenomeno di cultura“.


DE LUCA: TOTÒ HA CAMBIATO LINGUAGGIO DEL PAESE

“Totò ha lasciato una traccia nella vita di tutti noi, nei sentimenti che ha suscitato. E’ stato un artista straordinario che ha saputo farci ridere e ha cambiato perfino il linguaggio di questo Paese”. E’ il ricordo di Vincenzo De Luca, governatore campano, di Antonio de Curtis, in arte Totò, a cui oggi l’università Federico II di Napoli ha voluto destinare una laurea honoris causa. “La sua comicità – dice il presidente della giunta – è stata onorata ed apprezzata quando era ancora in vita ma molti ambienti guardavano a Totò come a un personaggio minore. Gli anni hanno insegnato a tutti a scoprire il suo grandissimo valore”. La cerimonia di oggi alla Federico II “è una bella giornata, diamo un’immagine positiva del Sud e dell’Italia perché Totò è un simbolo di un’Italia ricca di un’umanità che sembra si sia perduta”.

di Nadia Cozzolino, giornalista

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