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Fontana: “La Lombardia resta arancione grazie alla nostra ordinanza anticipata”

Il presidente della Regione rivendica il merito di aver evitato la zona rossa: "Con la presenza di varianti non c’è tempo da perdere"

Pubblicato:05-03-2021 18:26
Ultimo aggiornamento:05-03-2021 18:26

attilio fontana
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MILANO – “La Lombardia secondo la valutazione settimanale della Cabina di Regia di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della salute, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione”. Lo afferma il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che rivendica alla decisione repentina di ieri di adottare l’arancione rafforzato il merito di aver evitato la zona rossa. “Considerato l’aumento della trasmissione del virus, determinato dalla variante inglese, l’organismo ministeriale ha però raccomandato alle regioni dove l’incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, come la nostra, di adottare il massimo livello di mitigazione. Un’iniziativa da me già adottata ieri con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti e amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento”.

Un’iniziativa– sottolinea il presidente- che risulta assolutamente coerente con la valutazione odierna della Cabina di Regia e che se non intrapresa avrebbe aggravato la situazione epidemiologica della regione e forse costretto la Lombardia a passare in zona rossa. Ho sempre detto che occorre trovare un equilibrio tra la sicurezza sanitaria e quella economica. L’ordinanza di ieri va in quella direzione, così come va nella direzione di anticipare e non rincorrere il virus”. “I nostri esperti hanno ben chiarito- continua Fontana- e oggi la valutazione della Cabina di Regia lo ribadisce, che con la presenza di varianti non c’è tempo da perdere. Occorre agire rapidamente. Mi auguro che queste restrizioni possano essere sufficienti per rallentare e frenare la corsa dei contagi, allontanando il rischio della zona rossa”.

SCUOLE CHIUSE, BERTOLASO: “LA DECISIONE ANDAVA PRESA SUBITO”

“È certo che questa variante si sta diffondendo in modo molto rapido anche tra i bambini e gli adolescenti. Quindi certe decisioni, in momenti di emergenza, vanno prese anche in modo immediato. Ovviamente creano disagio, ma in questo caso era molto più importante salvaguardare la vita umana”. Anche il consulente per la campagna vaccinale di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, partecipa alla controffensiva lanciata dal governatore Fontana su genitori e sindaci irritati per la chiusura delle scuole decisa ieri per oggi.


“Se noi guardiamo le statistiche dei ricoveri negli ospedali della provincia di Brescia e più in generale di tutta la Lombardia, nell’ultima settimana si vedono aumentare in modo esponenziale i ricoveri“, prosegue Bertolaso che poi assicura che la Regione è pronta alla vaccinazione di massa, sempre che il governo faccia arrivare gli antidoti. “Il ministro Speranza ha detto che dopo Pasqua arriverà una ‘grande ondata’ di vaccini per tutta Italia e quindi, nonostante le difficoltà e disagi che stiamo vivendo, dobbiamo guardare verso un’assicurazione di questo genere. Poi, diamo tempo al nuovo commissario, generale Figliuolo, per orientarsi al meglio, ma mi sembra che sia già in linea e coerente con le cose che si debbono fare”.

Bertolaso, che ha partecipato oggi alla riunione tra Governo, Regioni, Commissario per l’emergenza e Protezione Civile, crede che per aprile, “anche con l’arrivo del vaccino ‘Johnson & Johnson’ e con nuove prospettive, come quello russo Sputnik dovremmo avere un numero sufficiente di dosi per iniziare questa grande operazione di somministrazioni su tutto il territorio nazionale”.

Il lavoro della task force della Lombardia intanto prosegue, approvando quelli che saranno i centri più importanti per vaccinare tutti i cittadini e “predisponendo la pianta organica per operare al meglio”. Per ora abbiamo vaccinato oltre 100.000 soggetti ‘over 80’. Inoltre stiamo procedendo con le categorie a rischio, i disabili, chi lavora nel comparto della sanità, le Forze dell’ordine, le Forze armate e, in questi giorni, iniziamo anche con gli insegnanti. Oggi viaggiamo su una media di 20.000/23.000 persone al giorno e stiamo aumentando man mano che riceviamo più vaccini”.

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