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Moratti: “Una sola dose di vaccino a tutti i lombardi entro giugno”

La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione vuole giocare d'anticipo per "dare una prima protezione a tutti i cittadini", e si dice favorevole all'immunizzazione con il farmaco Astrazeneca anche per gli over 65

Pubblicato:05-03-2021 17:55
Ultimo aggiornamento:05-03-2021 17:55
Autore:

letizia moratti
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di Laura Iazzetti

MILANO – “Crediamo sia fondamentale poter garantire almeno una dose di vaccino a tutti i lombardi entro la fine di giugno. Dobbiamo puntare a dare una prima protezione a tutti i nostri cittadini, per evitare pressione sugli ospedali e soprattutto l’aumento dei decessi”. A dirlo è la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, nel corso della conferenza Stato-Regioni a cui hanno partecipato anche i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, il neo commissario Francesco Paolo Figliuolo e il nuovo capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Per l’assessora, bisogna giocare d’anticipo e per questo pensare di allungare i tempi tra la prima e la seconda dose può essere una soluzione efficace. “Ben consapevoli evidentemente- aggiunge- di lavorare per arrivare all’obiettivo finale della somministrazione di due dosi nel più breve tempo possibile, in un’ottica di sanità pubblica”. La responsabile del Welfare si è detta inoltre favorevole all’ampliamento, da parte del ministro Speranza, della platea dei beneficiari del vaccino Astrazeneca oltre i 65 anni.


“SERVONO SPECIALIZZANDI CONVINTI E PAGATI”

Nella conferenza Stato-Regione Letizia Moratti, conferma l’esigenza di “avere a disposizione quanto più personale possibile”, a partire dagli specializzandi. La vicepresidente regionale ha infatti richiesto al ministero della Salute “di ribadire, attraverso una circolare, il rispetto della norma inserita nella legge di Stabilità”, ossia chiedendo agli specializzandi di non sottrarsi alla partecipazione alle somministrazioni e “accelerando anche l’approvazione di un emendamento, presentato su istanza della Lombardia, che prevede il pagamento delle giornate di sabato e domenica e delle ore fuori dal percorso formativo”.

Serve poi l’impegno delle farmacie e dei medici di medicina generale. “Ho chiesto al ministro della Salute- aggiunge Moratti- una circolare interpretativa nella quale si evidenzi che i medici di medicina generale sono chiamati e devono vaccinare. Tutti devono essere consapevoli di poter e dover essere un valore aggiunto per sconfiggere il Covid”.

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