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A Bologna autobus gratis per i senza fissa dimora

La delibera in corso di approvazione prevede un abbonamento semestrale finanziato da Comune e Regione, che verrà distribuito ai senzatetto dagli operatori sociali

Pubblicato:05-03-2021 14:06
Ultimo aggiornamento:05-03-2021 14:10

autobus bologna
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BOLOGNA – In Emilia-Romagna dal 2021 i senza fissa dimora potranno viaggiare in autobus con un abbonamento ‘speciale’ dedicato a loro, a prezzo ultra-scontato. E il Comune di Bologna è già pronto a partire. Martedì prossimo, 9 marzo, la Giunta Merola dovrebbe approvare la delibera che applica la misura regionale.

Si tratta di un abbonamento semestrale al costo calmierato di 60 euro, che però Palazzo D’Accursio coprirà a sue spese in modo che per i senza fissa dimora il titolo di viaggio sia completamente gratuito. Per il Comune di Bologna la Regione stanzierà 280.000 euro, a cui Palazzo D’Accursio aggiungerà 30.000 euro avanzati nel 2020. L’abbonamento sarà valido su tutto il bacino di Bologna: Tper sta completando i test ed è in procinto di produrlo. Sarà caricato online anche un portale ad hoc, con cui i servizi sociali forniranno all’azienda tutti i dati necessari dei soggetti interessati. Tper stamperà poi la tessera e la invierà di nuovo agli operatori sociali per la consegna. Anche il rinnovo potrà essere fatto da remoto. Il punto è stato fatto questa mattina in commissione Mobilità di Palazzo D’Accursio. L’elenco dei nominativi a cui destinare l’abbonamento sarà stilato dai servizi sociali del Comune insieme ad Asp.

“Ogni anno a Bologna abbiamo un flusso di circa 2.500 persone senza fissa dimora, di cui un migliaio stabili- spiega Monica Brandoli di Asp- non tutti però hanno bisogno dell’abbonamento dell’autobus, alcuni hanno altre forme di sussidio. Quindi dovremo fare una valutazione, che non sia solo una mera selezione di persone ma che rappresenti anche un’azione educativa alla responsabilità e all’essere protagonisti di questa scelta”. Il provvedimento fa tutti contenti: da Tper alle associazioni. “Anche per noi è la soluzione a un problema che abbiamo da anni- sottolinea la dirigente di Tper Anna Bolognesi– pure i verificatori sono contenti”. E la vicepresidente della Regione, Elly Schlein rivendica: “È una scelta di segno politico, anche questa pandemia ci ha insegnato che non bisogna lasciare indietro chi ha più fragilità”. L’assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, Claudio Mazzanti, aggiunge: “È un’iniziativa condivisa con la Regione, il risultato non era scontato e può fare scuola anche in altre grandi realtà”.


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Il problema, sottolinea Antonio Mumolo, consigliere regionale del Pd e fondatore di Avvocato di strada, tra i promotori dell’iniziativa, “è più sentito a Bologna perché le mense sono più distanti dai dormitori. È un grandissimo risultato”. Per Gabriella Montera, consigliera comunale Pd, che ha chiesto la commissione di oggi, “le multe a chi sappiamo che non può pagare erano una sorta di recita a soggetto e aumentavano lo stigma sociale nei confronti di queste persone”. Nel 2019 il Comune ha speso 360.000 euro per le tariffe agevolate ad anziani in difficoltà economica, disabili, famiglie numerose e rifugiati. Cifra che è scesa a 295.000 euro nel 2020 per effetto di un calo degli abbonamenti soprattutto tra disabili e rifugiati (in crescita invece gli anziani).

MUMOLO: “ORA SI ISTITUISCA UN TAVOLO PER LE MULTE PREGRESSE”

L’abbonamento del bus gratis per i senza fissa dimora è “un grande passo avanti”. Ma il lavoro non è ancora finito, perché restano in sospeso tutte le multe pregresse. A sottolinearlo è Antonio Mumolo, consigliere regionale del Pd e fondatore di Avvocato di strada. “Abbiamo persone però che hanno accumulato migliaia di euro tra multe e more e che, appena trovano un lavoretto, una parte del loro stipendio viene pignorato- segnala Mumolo, oggi in commissione in Comune a Bologna- bisogna istituire un tavolo tecnico sulle multe pregresse, per trovare insieme a Tper il percorso per annullarle”. E Adele Mimmi, dirigente dell’area welfare del Comune di Bologna, risponde: “Noi siamo disponibili a contribuire per fare un ragionamento sulle multe pregresse”. Emily Clancy di Coalizione civica segnala però un altro problema, ossia la difficoltà di raggiungere i senza fissa dimora che “ancora non sono stati intercettati dai servizi”. Per questo chiede “una formazione per i controllori” e un’iniziativa di sensibilizzazione.

L’abbonamento gratis per i senza fissa dimora resta comunque, a detta di tutti, una conquista di dignità. Si tratta di un “grandissimo risultato- ribadisce Mumolo- prima tutti ci perdevano, ora ci guadagnano tutti. Una multa era solo tempo perso, come Avvocato di Strada abbiamo mandato mille lettere negli ultimi due anni a Tper, chiedendo di cancellarle. Ma l’azienda giustamente non può”. Per Carlo Salmaso di Piazza Grande “è un esperimento innovativo, siamo contenti. Era una grande umiliazione per le persone, la mole di sofferenza umana legata a questo piccolo fatto era davvero alta”.

Anche per Alessandro Albergamo dell’Antoniano, “è un successo fondamentale ma c’è ancora molto da fare, ad esempio per chi di queste persone trova lavoro in zone periferiche poco servite, soprattutto di notte. E poi occorre educare la cittadinanza, spiegando che questa misura è dignitosa per tutti”. D’accordo don Matteo Prosperini, direttore della Caritas di Bologna. “È stata una lunga battaglia- sottolinea- è una vittoria anche per i nostri operatori che ormai sono andati in pensione. Sarà importante ora dare un messaggio alla città”. Secondo Massimo Battisti dell’Opera Marella, “serviva un segnale forte. Può sembrare poco ma è una grande vittoria a tutela delle persone”.

Convinto il plauso del Pd. Francesco Errani si augura che “anche altre Regioni possano replicare questa iniziativa”, mentre Roberta Li Calzi sottolinea che si tratta di “una risposta a un bisogno concreto delle persone”. Anche la dem, però, chiedere di risolvere al più presto il problema delle multe pregresse. Loretta Bittini invece condivide “la necessità di fare una campagna spiegare questa misura alla cittadinanza”, mentre Federica Mazzoni segnala: “Non è una questione di nicchia e può essere una soluzione anche per altri problemi di convivenza sociale”.

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