TOKYO – Si è concluso l’incontro voluto dal premier Shinzo Abe con i leader dei principali partiti di opposizione per discutere della proposta dello stesso premier di modificare la normativa vigente sulla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. La misura, a parere del Governo, si renderebbe necessaria per contrastare efficacemente la crisi dovuta al Coronavirus, e richiederebbe maggiori poteri di intervento, si divieto e di coercizione in capo al Governo e alle autorità locali, che allo stato attuale possono esprimere poco più che pareri vincolanti.
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La prima reazione è del leader del Constitutional Democratic Party (CDP, partito di centrosinistra di opposizione) Yukio Edano, per il quale “la sola responsabilità del Governo è quella contenere il virus e fare in modo che non serva adottare misure di urgenza come questa, senza bisogno di arrivare a limitare le libertà e a comprimere i diritti”.
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Quindi “solamente in caso di estrema gravità– aggiunge Edano- si potrebbero adottare misure coercitive e quindi pensare di cambiare la legge, ma in ogni caso solo qualora ci fossero incontrovertibili evidenze scientifiche a richiederlo”. Al termine della riunione Abe ha dichiarato che proseguirà nei prossimi giorni la sua azione di lavoro per costruire un clima condiviso e che preparerà una prima proposta di legge da presentare la prossima settimana al Parlamento.
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