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Bologna, il Comune ‘vende’ ai privati la CO2 risparmiata

Il Comune, grazie ai progetti legati alla mobilità ciclabile, mette sul piatto 18.065 crediti da dieci euro l'uno

Pubblicato:05-03-2016 13:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:06

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BOLOGNA – Il Comune di Bologna prova a tuffarsi nel mercato dei “carbon credit”, pensati per tradurre in vantaggi economici la capacità di ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera attraverso scambi con soggetti privati che invece ne producono troppe e possono così “neutralizzare” le quote in eccesso. La Giunta di Palazzo D’Accursio ha approvato lo schema d’accordo con cui di volta in volta siglare la transazione. Il Comune, grazie ai progetti legati alla mobilità ciclabile, mette sul piatto 18.065 crediti da dieci euro l’uno. Nella delibera della Giunta viene spiegato che il Comune, nel periodo 2010-2013, ha partecipato in qualità di partner al progetto del programma “Local authorities improving Kyoto actions” (Laika), cofinanziato dalla Commissione europea, che ha prodotto gli strumenti per misurare i crediti di carbonio generati da politiche della pubblica amministrazione. Sempre nell’ambito di Laika, questi crediti sono stati inoltre oggetto di un’attività sperimentale rivolta all’attivazione di “scambi con i privati al fine delle compensazioni di emissioni di Co2”. Successivamente è entrato in campo il progetto “Bologna carbon market (Bocam), a cui ha partecipato l’Urban center, nell’ambito del quale sono stati aggiornati i dati relativi alla mobilità ciclabile, in particolare la scheda della rete locale di piste ciclabili del Comune di Bologna, rilevati nel periodo dal 2009 al 2014 e sono stati quantificati i 18.065 i crediti di Co2, dal valore unitario di dieci euro.

A questo punto, Palazzo D’Accursio intende “testare la possibilità di attivazione di un mercato reale in cui le pubbliche amministrazioni possano proporre i crediti di carbonio”, che le aziende private “possono acquistare per neutralizzare le emissioni di Co2”. Nello schema d’accordo, a questo proposito, il Comune si impegna ad utilizzare gli eventuali introiti “in maniera prioritaria per l’implementazione di azioni ambientali sul proprio territorio”.


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