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Comunali, Rosati: “Domani è l’anno zero della credibilità del Pd a Roma, invito tutti al voto”

A poche ore dal voto per le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato a sindaco di Roma, Antonio Rosati, esponente di lungo corso del Partito democratico romano con un passato da capogruppo in Campidoglio e assessore al Bilancio della Provincia di Roma, in una intervista con l'agenzia Dire invita tutti al voto

Pubblicato:05-03-2016 11:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:06

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ROMA – A poche ore dal voto per le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato a sindaco di Roma, Antonio Rosati, esponente di lungo corso del Partito democratico romano con un passato da capogruppo in Campidoglio e assessore al Bilancio della Provincia di Roma, in una intervista con l’agenzia Dire invita tutti al voto, perché “dopo anni di errori e alcuni comportamenti tossici”, quello di domani è “l’anno zero della credibilità del Pd Roma”. Con una attenzione tutta rivolta ai giovani della Capitale (e non solo), che potrebbero diventare i protagonisti di “una grande rete civica al servizio della città”.

Il giorno delle primarie del centrosinistra è arrivato, dopo una campagna elettorale in cui si è parlato molto di partecipazione. “Domani è una giornata importante per il centrosinistra, per la sinistra romana, per il Partito democratico. È importante perché questa città è ferita, è in condizioni difficili e noi come Pd veniamo da anni di errori, di alcuni comportamenti cattivi, tossici. Questo lo considero l’anno zero della credibilità del Partito democratico romano. Ecco perché invito ad andare a votare davvero tutti coloro che desiderano ricostruire una nobiltà della politica. C’è un sentimento critico, che io sento molto forte, di sfiducia, anche giustificato. Ma ancora una volta voglio testimoniare che ci sono forze sane straordinarie, tanti amministratori nei Municipi, nei circoli e anche qualcuno come noi, della vecchia guardia, che ha ancora un grande fuoco per la nostra città, quello che Papa Francesco chiama ‘il fuoco della costruzione’. Per questo, domani è una giornata importante, perché sono primarie vere che possono significare la ricostruzione”.

In più occasioni, ha espresso il suo sostegno a Roberto Morassut, che alcuni giorni fa ha presentato il suo programma. Conferma l’endorsement? “Sì, confermo il mio appoggio a Roberto Morassut. Il suo mi è sembrato un programma di grandi suggestioni, di cose molto concrete, forte di una conoscenza tra le più interessanti di Roma. Credo che oggi Morassut sia davvero uno dei massimi conoscitori della città, sia dal punto di vista teorico che pratico. In quel programma c’è una visione di Roma, di una grande città universale di cui si possa essere orgogliosi. Un luogo aperto, dove di nuovo, come nel Capodanno del 2000, quando migliaia e migliaia di giovani volevano venire a festeggiare il nuovo Millennio in questa Capitale. Soprattutto, tanti ragazzi italiani, del Sud, perché questa veniva interpretata come una città viva, aperta, piena di cultura, di eventi e di iniziative. Ecco, credo che questo Morassut questo ce l’abbia ben impresso”.


A proposito di giovani, domani potranno votare anche i 16enni. “Sì, e mi rivolgo ai tanti giovani che, giustamente, sono spesso sfiduciati e guardano alla politica con diffidenza, se non con astio. Ci sono delle fasi storiche in cui i partiti politici non capiscono, non colgono. Per una forza di sinistra come la nostra, è necessario sentire dentro l’assillo della questione del lavoro per i giovani o la loro liberazione dalla paura, visto che siamo dentro un contesto europeo di ansia e di fatica. Gli ultimi dati dell’Istat dicono che ancora il 39% dei ragazzi non ha lavoro. È un dato impressionante. Il programma di Morassut è molto ricco riguardo a questo e parla molto di investimenti, cosa che a me fa molto piacere. Investimenti pubblici-privati senza i quali questa città non ce la può fare. In questo senso, ho fatto una proposta a Morassut, e l’ho visto molto attento. Le risorse pubbliche sono scarse e andranno utilizzate con grande attenzione. La mia idea si basa su un’esperienza anglosassone che trovo molto forte: la nascita di quello che io chiamo un nuovo ordine democratico per cui siano i ragazzi e le ragazze a prendere in mano questa città. Roma è faticosa, non ce la possiamo fare senza una grande consapevolezza dei cittadini, e in particolare dei giovani. E proprio con loro potremmo fare uno scambio virtuoso: i ragazzi che lo desiderano, in forma volontaria e magari tramite le ong, potrebbero offrire il loro tempo da dedicare ad alcuni servizi per la città, dalla cura del verde, degli anziani e dei bambini, alle biblioteche e, perché no, anche dei cinema chiusi, che potrebbero essere riaperti da loro con il sostegno del Comune di Roma. In cambio, la città potrebbe offrire trasporti gratuiti, cinema, teatri, bonus per l’acquisto di libri e anche borse di studio, formazione-lavoro presso aziende, in modo che questi ragazzi possano sentirsi comunità. Non voglio chiamarli gli angeli della città, ma in qualche modo coloro con cui noi possiamo affrontare tante questioni non risolte”.

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