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ROMA – “La privazione del sonno ha un impatto più profondo di quanto si possa immaginare, specialmente per i genitori”. Lo afferma la psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana, Adelia Lucattini, che è intervenuta sulla relazione tra la perdita del sonno e l’umore, svelando una connessione diretta tra il sonno insufficiente e la compromissione del benessere fisico ed emotivo.
Secondo la psicoanalista la perdita del sonno non solo rende stanchi, ma “indebolisce anche il funzionamento mentale generale, la capacità di pensiero e la stabilità emotiva, diminuisce gli stati d’animo positivi e aumenta il rischio di sintomi depressivi e di ansia. Si tratta di un tema di particolare rilevanza in una società in cui la perdita e la privazione del sonno sono diffuse, sia per i ritmi di vita, lavoro e studio, sia per cattive abitudini, sia per uno stato di stress cronico”.
Gli effetti negativi sono evidenti “indipendentemente dal tipo di perdita del sonno, in casi in cui si tratti di prolungata veglia, di una durata di sonno inferiore alla norma o di risvegli notturni periodici, tutti i tipi di privazione di sonno portano stanchezza, diminuzione delle performance, riduzione delle emozioni positive come gioia, felicità e contentezza. Allo stesso tempo- prosegue Lucattini- si osserva un aumento dei sintomi d’ansia, manifestati attraverso una tachicardia (battito cardiaco accelerato) e altre somatizzazioni e psicologicamente con una crescente sensazione di preoccupazione non facilmente controllabile“.
Gli effetti negativi, quindi, persistono “anche con brevi periodi di perdita del sonno, come rimanere svegli un’ora o due oltre l’orario solito o perdere solo poche ore di sonno, come al cambiamento da ora solare e ora legale, o per cambiamenti di fuso orario, jet-lag da viaggio”.
Questo solleva preoccupazioni particolari per i genitori con figli piccoli, avverte Lucattini, spesso soggetti a “notti agitate o trascorse svegli, a causa delle esigenze dei propri figli, ancor più accentuate se non vi è la possibilità di recuperare qualche ora di sonno durante il giorno“. Naturalmente, conclude la psicoanalista, non esistono “formule magiche per aiutare i bambini piccoli a dormire meglio e più a lungo, ma alcune buone pratiche e accorgimenti possono senz’altro aiutare, rinforzando inoltre il legame genitori-figlio”, conclude l’esperta.
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