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Giornata antispreco, Coldiretti: “Svolta a tavola per 3 italiani su 4”

I dati dell'indagine Coldiretti/Ixe' presentati oggi in occasione della Giornata di prevenzione dello spreco alimentare

Pubblicato:05-02-2018 09:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:26
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ROMA – Spreconi addio, dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della family bag al ristorante e la spesa a chilometri zero dal campo alla tavola sono alcune delle strategie messe in atto da quasi tre italiani su quattro (71%) che hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari nell’ultimo anno. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione della Giornata di prevenzione dello spreco alimentare che cade oggi 5 febbraio dalla quale si evidenzia in particolare che il 40% degli italiani li ha diminuiti, mentre il 31% gli ha addirittura annullati mentre il 22% li ha mantenuti costanti ma c’e’ anche un 7% che dichiara di averli aumentati. Si tratta di un risultato importante frutto di una maggiore sensibilita’ in Italia a poco piu’ di un anno dall’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari che vuole rafforzare il lavoro di contrasto allo spreco facendo crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplificando le donazioni per le aziende agricole, industriali e della distribuzione commerciale ma anche nella ristorazione promuovendo l’asporto degli avanzi di cibo con le cosiddette family bag.

Nonostante questo pero’ il problema resta rilevate con lo spreco di cibo che nelle case degli italiani ammonta ancora a circa 145 kg all’anno per famiglia secondo Waste Watcher. Agli sprechi domestici che secondo la Coldiretti rappresentano in valore ben il 54% del totale vanno aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi in un anno. Siamo pero’ di fronte ad una svolta con la ristorazione che si attrezza e in un numero crescente di esercizi mette a disposizione riservatamente dei clienti confezioni o vaschette ad hoc per portare a casa il cibo non consumato mentre sono aumentate le industrie e le catene di distribuzione che stringono accordi per consegnare le scorte alimentari a rischio scadenza ai piu’ bisognosi con il Banco alimentare che stima un aumento delle donazioni di ben il 20% dall’entrata in vigore della legge anche per la semplificazione delle procedure.

Nelle case leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione sono le strategie piu’ diffuse per partecipare alla lotta allo spreco. In particolare secondo l’Indagine Coldiretti/Ixe’ il 63% degli italiani che ha ridotto lo spreco utilizza quello che avanza nel pasto successivo. Sulle tavole degli italiani sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come a ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta. 


I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. Se avanza del pane, invece, si puo’ optare per la piu’ classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti, sempre presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla piu’ tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole gia’ cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta puo’ essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o piu’ semplicemente macedonia, conclude la Coldiretti.

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