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Ambiente. Continua l’emergenza incendi boschivi

TORINO - Il Piemonte continua ad essere interessato dall’emergenza provocata dagli

Pubblicato:05-02-2016 11:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:54

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incendi boschiviTORINO – Il Piemonte continua ad essere interessato dall’emergenza provocata dagli incendi boschivi. Prosegue pertanto l’attività coordinata di tutto il Sistema regionale antincendi boschivi, costituito da Regione Piemonte, Corpo Forestale dello Stato, Corpo Volontari AIB Piemonte, Vigili del fuoco, ditte elicotteristiche private, supportata dai velivoli del Dipartimento nazionale di Protezione civile (Canadair ed elicottero S64).

Gli interventi effettuati dall’inizio del 2016 sono stati circa 220, che hanno visto il coinvolgimento di oltre 1100 Volontari del Corpo AIB Piemonte e circa 320 automezzi (che hanno percorso complessivamente, tra attività di pattugliamento preventivo e spegnimento, oltre 9600 km). Nella sola giornata di ieri, 4 febbraio, il Sistema AIB è stato impegnato su numerosi fronti, in particolare nelle province di Cuneo (Bagnolo P.te, Sampeyre), Torino (Lessolo ed altri), VCO (Malesco), Vercelli (Varallo Sesia) e si sono contati oltre 30 interventi, con l’impegno di oltre 320 volontari e l’utilizzo di 100 automezzi. Per la giornata odierna si prevedono ulteriori rinforzi in termini di volontari e mezzi.

Il permanere dello stato di massima pericolosità comporta una serie di divieti e di sanzioni previste dalla normativa nazionale (legge n.353/2000 e decreto legislativo n.91/2013, che all’art.182 comma 6bis stabilisce che “nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata”) e regionale (legge n.21/2013).


Si ricorda che l’incendio boschivo è un reato punito dal Codice penale: l’art. 423-bis recita che “chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Se l’incendio è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da uno a cinque anni”.

La Regione sottolinea inoltre che il Sistema AIB è definito dalla l.r. 21/2013 e regolato da apposite procedure operative approvate con deliberazione di Giunta. Chiunque intervenga nelle operazioni di spegnimento degli incendi al di fuori di quanto previsto dalla normativa e dalle procedure mette a repentaglio la sicurezza propria e degli operatori AIB, nonché l’efficienza e l’efficacia del sistema operativo.

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