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Cisl scuola: “No all’autonomia differenziata, l’istruzione resti nazionale”

Ivana Barbacci, segretaria Cis scuola: "Vanno date a tutti le stesse opportunità".

Pubblicato:05-01-2023 16:42
Ultimo aggiornamento:05-01-2023 16:44

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ROMA – “Qualunque sia il progetto di autonomia differenziata contenuto nel disegno di legge Calderoli, di cui ancora non conosciamo il testo, per Cisl Scuola l’esigenza primaria è quella di mantenere il carattere unitario e nazionale del nostro sistema scolastico, che ha bisogno di colmare divari e non di rischiare di accentuarli”. Ivana Barbacci, segretaria della Cisl Scuola, commenta così all’agenzia di stampa Dire la bozza della legge sull’autonomia differenziata.

“DARE A TUTTI LE STESSE OPPORTUNITA'”


“Il diritto allo studio non può essere a geometria o geografia variabile: a tutti vanno date pari opportunità, piuttosto ci si impegni a sostenere con particolare attenzione le realtà più deboli, in gran parte presenti al sud ma individuabili anche in altre aree del Paese, ad esempio nelle periferie delle aree metropolitane- prosegue Barbacci- Non ci serve un’autonomia differenziata, che rischia di frammentare il sistema riproponendo tanti piccoli centralismi regionali: si valorizzi invece di più l’autonomia di cui già ogni scuola dispone e gli enti locali facciano di più per le loro scuole, fornendo per esempio tutti i servizi necessari per un ampliamento del tempo scuola, altrimenti impossibile, o per garantire la frequenza di percorsi formativi fin dalla prima infanzia, in troppi casi possibile solo a scartamento ridotto”.


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