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In Calabria le scuole restano chiuse

Spirlì: "Se il Comitato tecnico scientifico ci dice che non possiamo andare a votare come posso autorizzare la riapertura delle scuole?"

Pubblicato:05-01-2021 14:19
Ultimo aggiornamento:05-01-2021 14:19
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REGGIO CALABRIA – Sto per firmare l’ordinanza, che partirà dal 7 gennaio, che prevede la tutela totale dei nostri ragazzi con la chiusura di scuole di ogni ordine e grado in Calabria“. Così il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, oggi nel corso una diretta sulla propria pagina Facebook. “Se il Cts ci dice che non possiamo andare a votare – ha argomentato – come posso autorizzare la riapertura delle scuole? Parliamo di un popolo studentesco che si sposta in tante micro realtà, non è solo la scuola”. “Noi non vogliamo privare i ragazzi della scuola – ha concluso Spirli’ – stiamo consigliando anche la didattica a casa. I ragazzi fanno tutto on line, dagli acquisti alla socializzazione”.

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FALCOMATÀ: “DA SINDACI CHIEDIAMO A GOVERNO CHIAREZZA SU APERTURE

“Mancano meno di 48 ore alla data presunta per la riapertura delle scuole e purtroppo regna ancora la confusione più assoluta”. Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che aggiunge: “Ci sono Regioni che in queste ore emettono ordinanze per rinviare l’apertura di una o due settimane, o addirittura a fine gennaio, e Regioni che invece spingono per mantenere a tutti i costi la riapertura fissata del 7 gennaio”. “È incomprensibile – afferma – che non si possa scegliere con cognizione di causa, e poi mantenere, una linea unica, basata su dati scientifici, fornendo indicazioni chiare e precise alla comunità scolastica che continua a rimanere in attesa di fronte a questa assurda confusione. Ancora una volta – dichiara Falcomatà – a rimetterci sono i docenti, il personale e soprattutto gli studenti e le loro famiglie che non sanno ancora cosa accadrà da qui a due giorni. È una cosa inaccettabile. Su temi importanti come quello della scuola – conclude – non possiamo assistere al balletto mediatico dei favorevoli e dei contrari. Come sindaci chiediamo al governo chiarezza, da subito”. 


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