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Sanremo, Faraone: “La Rai si piega ai diktat di Salvini, porto in vigilanza il caso di Rula Jebreal”

La giornalista e scrittrice italo-palestinese esclusa dalla nuova edizione di Sanremo

Pubblicato:05-01-2020 14:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:48
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ROMA – “10 donne a Sanremo 2020, ma non Rula Jebreal. Nessuno spazio ad una nuova italiana, di colore e di successo. Nella narrazione sovranista stona e anche parecchio. La Rai, la tv pubblica, si piega al diktat di Salvini. Credo sia semplicemente vergognoso. Ho deciso di portare il caso in vigilanza Rai ed intanto denuncio pubblicamente un’autentica discriminazione di stato. Non possiamo stare zitti.
#IostoconRula”. Lo scrive su Facebook Davide Faraone, capogruppo Italia viva al Senato.

FOAD AODI (CO-MAI): IL NO A RULA JEBREAL CI PREOCCUPA

“Il no a Rula Jebreal e’ un episodio che non aiuta l’integrazione,ci facciano sapere i veri motivi dell’esclusione”. Cosi’, in una nota, le Comunita’ del mondo arabo in Italia (Co-mai) e l’Unione internazionale degli arab 48 (U.I Arabi 48) esprimono la loro preoccupazione per questi continui episodi di polemiche non giustificate nei confronti di cittadini di origine straniera e in particolare arabi, palestinesi e musulmani quando vengono coinvolti in iniziative importanti a livello nazionale.

“Gia’ l’anno scorso- continua la nota- e’ successo con Mahmmud a Sanremo e quest’anno con Rula Jebreal ed e’ ancora piu’ grave perche’ prima viene annunciata la sua partecipazione e poi dopo le polemiche viene esclusa ,possiamo elencare tanti esempi negli ultimi anni di questo genere il che sicuramente non aiuta l’integrazione,la meritocrazia, la liberta’ di espressione e sentirsi completamente italiano”.


“Sicuramente siamo molto preoccupati per l’aumento di questi episodi ,sollevare polemiche quando si tratta di una donna, uomo arabo musulmano,di colore, con il velo ,e cercare di bloccare la loro partecipazione all’attivita’ sociale ,culturale e politica italiana. Ci farebbe piacere sapere i motivi per cui hanno escluso la giornalista italo-palestinese per non lasciare dubbi di interpretazione di discriminazione nei confronti dei palestinesi ,arabi ,musulmani da TV, giornali ,partiti politici ,incarichi importanti”. Queste le parole con cui ha commentato la questione il Fondatore delle Co-mai e membro del registro esperti Fnomceo, Foad Aodi, anche lui italo-palestinese cha ha visto tante volte le porte chiudersi perche’ e’ di origine araba e palestinese ribadendo sempre che l’Italia non e’ un paese razzista ma stanno aumentando gli episodi di discriminazione religiosa e in base al paese di origine.

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