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Istat, salgono i redditi e i consumi delle famiglie

I dati principali relativi al 2017

Pubblicato:05-01-2018 11:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:19
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ROMA – Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici e’ aumentato dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici e’ aumentata di 0,5 punti percentuali, salendo all’8,2%. E’ quanto rileva l’Istat. A fronte di una diminuzione dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie e’ cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,8%.

NEL III TRIMESTRE PRESSIONE FISCALE CALA AL 40,3% (-0.4 PUNTI)

Nel terzo trimestre del 2017 la pressione fiscale e’ stata pari al 40,3%, in riduzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.


RAPPORTO DEFICIT/PIL CALA AL 2.1%

Nel terzo trimestre del 2017 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil e’ stato pari al 2,1%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2016 (quando era stato del 2,4%).  Il saldo primario delle amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) e’ risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,2% (1,4% nel terzo trimestre del 2016). Il saldo corrente delle amministrazioni pubbliche e’ stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,3% (0,6% nel terzo trimestre del 2016).

NEL 2017 CRESCONO I PREZZI AL CONSUMO, INFLAZIONE STABILE

In media, nel 2017 i prezzi al consumo registrano una crescita dell’1,2% dopo la lieve flessione del 2016 (-0,1%). L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si attesta a +0,7%, un tasso solo di poco piu’ elevato rispetto a quello del 2016 (+0,5%). La stabilita’ dell’inflazione a dicembre 2017 e’ la sintesi di dinamiche opposte. L’accelerazione della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,8%, da +2,2% di novembre) e’ infatti bilanciata dal rallentamento della crescita dei prezzi sia dei Beni alimentari non lavorati (+2,5%, da +3,2% del mese precedente) sia dei Beni energetici non regolamentati (+4,4% da +5,0% di novembre). Pertanto, a dicembre sia l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia quella al netto dei soli beni energetici confermano le stesse variazioni registrate nel mese precedente (rispettivamente +0,4% e +0,6%).

L’incremento su base mensile dell’indice generale e’ dovuto prevalentemente agli aumenti dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%), cui si accompagna quello degli Energetici non regolamentati (+0,6%), degli Alimentari non lavorati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi +0,4%). Su base annua, la crescita dei prezzi dei beni decelera e si attesta a +1,1% (da +1,3% di novembre) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera di un decimo di punto percentuale (+0,6% da 0,5%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si conferma quindi negativo e pari a -0,5 punti percentuali (era -0,8 a novembre). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua (da +1,6% di novembre).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,1% in termini congiunturali e dell’1,5% in termini tendenziali (da +1,7% di novembre). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,0% su base annua (era +1,1% a novembre). La variazione media annua del 2017 e’ pari a +1,3% (era -0,1% nel 2016).

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