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A Bologna sono raddoppiate le domande di aiuto per l’affitto: è crisi da Covid

Cgil e Sunia evidenziano il raddoppio delle domande di contributo diretto rispetto allo scorso anno: nel 2020 sono 4mila le persone che hanno chiesto aiuto

Pubblicato:04-12-2020 11:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:42
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BOLOGNA – Sono circa un migliaio le famiglie bolognesi in difficoltà con l’affitto a causa della crisi ad aver ottenuto un contributo per pagarlo. Lo spiegano Cgil e Sunia, che evidenziano però anche il raddoppio delle domande di contributo diretto rispetto allo scorso anno: sono diventate 4.000 dopo il Covid. “Sono mesi difficili per molti nuclei familiari che hanno avuto il calo o addirittura la perdita di reddito a causa del Covid”, affermano Sonia Sovilla della segreteria Cgil e Francesco Rienzi del Sunia. “A distanza di qualche mese dall’uscita dei bandi per risarcire i proprietari che hanno concordato la riduzione dei canoni e per destinare contributi diretti agli inquilini che hanno avuto una riduzione di reddito a causa della pandemia, consentendo loro di essere regolari nel pagamento del canone, sono circa mille nuclei familiari bolognesi che hanno già avuto questo contributo a disposizione sul conto corrente. Questo- sottolinea- grazie alla contrattazione svolta nel corso del 2020 che ha messo adisposizione nuove risorse regionali e del Comune di Bologna”.

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Il Sunia e la Cgil esprimono dunque “soddisfazione per il bando sulle rinegoziazioni dei canoni che ha abbassato il canone del 10% o 20% in un anno a circa 400 nuclei familiari bolognesi e ha consentito a 70 nuclei famigliari di avere un alloggio in affitto a canone concordato precedentemente utilizzato per la locazione breve o alla vendita”. “Come da sempre sosteniamo- proseguono Sovilla e Rienzi- solo un preciso intervento pubblico, può evitare che il mercato sia il solo a determinare l’esigibilità di diritti fondamentali per le persone”.


C’È GRANDE PREOCCUPAZIONE PER L’AUMENTO DI DOMANDE

I sindacalisti si dicono “ovviamente preoccupati per le 4.000 domande presentate per il bando sui contributi diretti, che testimoniano una situazione di difficoltà a pagare l’affitto per un numero crescente di famiglie: sono circa il doppio rispetto a quelle presentate lo scorso anno prima del Covid”. I fondi a disposizione “non basteranno sicuramente a soddisfare tutte queste domande, per questo motivo Sunia e Cgil chiedono che vengano fatti tutti gli sforzi possibili per reperire le risorse nazionali, regionali e locali necessarie a soddisfare tutte le richieste che rispettano i requisiti previsti dal bando per evitare che il 2021 sia l’anno della crescita esponenziale degli sfratti per morosità”. Per la Cgil “tutto il tema delle politiche abitative va affrontato, al pari del tema del lavoro, come una assoluta priorità anche sul nostro territorio”.

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