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A Palermo furbetti del cartellino tra i dipendenti comunali ai servizi cimiteriali: 18 arresti

Indagine su 55 impiegati, alcuni anche di Reset e Coime

Pubblicato:04-12-2020 07:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:41

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PALERMO – Dipendenti comunali assenteisti ai Servizi cimiteriali del Comune di Palermo: la procura indaga su 55 impiegati (oltre un terzo dei complessivi 150 del settore), per 18 dei quali e’ stata emessa ed eseguita la misura cautelare dell’obbligo di firma. Le accuse contestate sono: falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell’amministrazione comunale. Le indagini, portate avanti dai carabinieri del Comando provinciale e dal corpo di polizia municipale di Palermo, si sono sviluppate dopo alcune segnalazioni anonime che hanno dato vita a due filoni investigativi. In entrambi i casi, secondo gli inquirenti, e’ emerso “un pervasivo fenomeno di assenteismo dal lavoro” di molti dipendenti dell’ufficio comunale competente per gli impianti cimiteriali che “attestavano falsamente” gli orari di svolgimento delle proprie mansioni. Scoperte dai carabinieri assenze dal posto di lavoro sia di dipendenti comunali che delle societa’ partecipate Reset e Coime, che prestano servizio all’interno degli uffici dei Servizi cimiteriali del Comune, in via Lincoln: numerosi impiegati effettuavano “timbrature multiple” dei badge, anche per conto di colleghi, “al fine di attestarne falsamente – e’ l’accusa – le loro presenze in servizio”. Nel corso di cinque mesi d’indagine, i carabinieri hanno documentato quasi duemila “timbrature sospette”, di cui 240 sviluppate e contestate: un fenomeno “diffuso e generalizzato – osservano i militari – tra gran parte dei dipendenti dell’ufficio comunale”. La polizia municipale, invece, con le indagini della propria Unita’ operativa, si e’ concentrata su alcuni dipendenti comunali addetti ai servizi di assistenza ai funerali, impiegati per lo piu’ in mansioni esterne. Anche in questo caso pedinamenti e telecamere nascoste hanno portato alla luce “un diffuso e pervasivo fenomeno di assenteismo ingiustificato”: gli impiegati, piuttosto che espletare i loro compiti di assistenza, “si intrattenevano in giro per la citta’ a svolgere attivita’ personali o rientravano in ufficio in anticipo rispetto all’orario previsto senza darne attestazione”. La misura cautelare e’ stata emessa dal gip solo per gli indagati sui quali grava il sospetto di reiterazione del reato. 

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