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Allarme droga a Ballarò e Palermo va in corteo, un padre: “Mio figlio ucciso dal crack”

In strada per accendere i riflettori sul problema

Pubblicato:04-11-2022 20:23
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 20:23

corteo contro droga a Palermo quartiere Ballarò
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PALERMO – Palermo in piazza per accendere i riflettori sull’emergenza crack in uno dei quartieri storici del capoluogo siciliano: Ballarò. Dietro allo striscione ‘La cura crea In-dipendenza’ si sono mossi in tanti per un corteo che nel pomeriggio è partito da piazza Casa Professa per poi percorrere le vie dell’Albergheria. Una manifestazione nata su input dell’assemblea pubblica ‘Sos Ballarò’ e alla quale hanno aderito una sessantina di associazioni che operano nel quartiere con l’obiettivo di mettere mano a uno dei problemi più gravi emersi negli ultimi tempi. Il corteo si è concluso in piazza Bologni, nel cuore del centro storico di Palermo, con un minuto di silenzio per le vittime del crack rotto poi da un applauso.

“MIO FIGLIO UCCISO DAL CRACK”

In piazza Bologni diversi partecipanti hanno preso la parola: tra loro anche Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane di 19 anni che ha perso la vita a causa della droga. “Era ragazzo pieno di prospettive, con una sensibilità straordinaria ma anche con una grande fragilità interiore che compensava assumendo crack – è stato il racconto dell’uomo, interrotto più volte dall’emozione -. Lo abbiamo seguito fino alla fine e non lo abbiamo mai perso di vista, ma lo abbiamo perso proprio nel momento in cui non pensavamo che ciò potesse accadere. Quella mattina l’ho trovato rannicchiato accanto al suo letto, era già morto“. L’uomo intende dare vita a un centro di accoglienza per il recupero e il soccorso “perché questi ragazzi – ha sottolineato – il più delle volte diventano ingestibili in ambito familiare, così finiscono soli e abbandonati per strada”. Zavatteri, che ha già incontrato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, per esporre la sua idea, ha poi concluso: “Il crack non è una droga sociale. Devasta la psiche, porta alla schizofrenia e dà una dipendenza fortissima già dalla prima somministrazione”.

CHIESTO UN TAVOLO IN PREFETTURA

Le associazioni che hanno dato vita alla manifestazione produrranno un documento che sarà inviato alla prefettura per chiedere la convocazione di un tavolo urgente sull’emergenza crack in città. “Non si può delegare l’intervento sulle tossicodipendenze al terzo settore – ha sottolineato Massimo Castiglia, uno degli organizzatori del corteo -. Le associazioni che operano dentro Ballarò rappresentano ormai il front-office per chi ha questi problemi ma noi non abbiamo le competenze che servono per affrontare un tema così complicato”.


“LA DROGA NON SI COMBATTE SOLO CON LA REPRESSIONE”

“Il corteo di oggi pomeriggio lungo le strade di Ballarò per gridare il coraggio di una comunità per prendersi cura del dramma dell’esplosione del consumo di crack è un sintomo importante per impostare una nuova cura”. Lo ha detto l’assessore al Centro storico del Comune di Palermo, Maurizio Carta, che ha partecipato alla manifestazione in rappresentanza dell’amministrazione comunale. “Il dramma del consumo di sostanze stupefacenti non può essere solo contrastato dalle forze dell’ordine o dagli operatori sanitari – ha aggiunto Carta – ma deve essere oggetto di un’azione congiunta di presa in carico del problema della fragilità di alcune comunità marginalizzate da una rigenerazione urbana imperfetta che non riesce ad agire sulle diseguaglianze e sul contrasto alle diverse marginalità. Come assessore alla Rigenerazione urbana e al Centro storico sono convinto che i quartieri debbano arricchirsi di spazi di socializzazione, di educazione, di espressione capaci di generare i necessari anticorpi al disagio e alla drammatica scelta di una fuga nell’oblio e, spesso, nella morte – ha concluso Carta -. Il Comune attraverso le sue diverse competenze può e deve agire per incrementare e rendere più accessibili i presidi e i servizi di comunità. Prendersi cura della comunità è uno degli impegni del buon governo”.

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