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Covid, missione Ue in Lombardia e Veneto: “Per il futuro catene di comando più corte”

L'eurodeputata belga Kathleen van Brempt, presidente del 'Covid committee' del parlamento europeo, nella conferenza stampa di presentazione del lavoro svolto dagli eurodeputati che, per tre giorni, hanno visitato la Lombardia e il Veneto.

Pubblicato:04-11-2022 19:19
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 19:20

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MILANO – Una “architettura politica molto complessa in Italia”, con “molti livelli decisionali” che “hanno allungato i tempi e creato numerose discussioni”. Per questo, è importante “ragionare su come creare una catena di comando più corta e veloce in tempi di crisi”. Così l’eurodeputata belga del gruppo ‘Socialisti e Democratici’ Kathleen van Brempt, presidente del ‘Covid committee’ del parlamento europeo, nella conferenza stampa di presentazione del lavoro svolto dagli eurodeputati che, per tre giorni, hanno visitato la Lombardia e il Veneto.

Nel programma della delegazione, composta da sette eurodeputati tra cui l’italiano Pierfrancesco Majorino, ci sono stati incontri con gli attori istituzionali, come i sindaci di Padova, Sergio Giordani, Bergamo, Giorgio Gori e Milano, Beppe Sala, e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, oltre alle numerose testimonianze raccolte in alcuni ospedali lombardi e la visita ad alcune associazioni attive nel contrasto alla povertà, peggiorata dalla pandemia.

Quella del parlamento europeo è però una commissione che “non vuole cercare colpevoli” ma “capire quali lezioni possiamo prendere per il futuro”. Ed il lavoro degli eurodeputati, che si concluderà entro la prossima estate, è partito “ovviamente dalla Lombardia” perché “possiamo presumere che il ‘paziente zero’ in Europa sia stato qui”.


Il Covid-19 ha scatenato una “enorme crisi dei sistemi sanitari e, per prepararci alla prossima pandemia, dobbiamo avere una strategia su questo”. “Quello che ci hanno detto molti politici- spiega van Brempt- è che la pandemia è stata una incredibile crisi per il sistema sanitario”. Ad attirare l’attenzione degli eurodeputati anche le “enormi differenze” tra i sistemi sanitari in Veneto e Lombardia. Se il sistema lombardo è infatti riconosciuto come “una eccellenza” con “centri di ricerca altamente specializzati”, la pandemia ha dimostrato come sia importante “mantenere adeguati livelli di assistenza territoriale” per “riuscire a rispondere ai bisogni delle persone anche in tempi di emergenza”.

Quello che è successo durante la prima fase della pandemia in Italia, aggiunge però Van Brempt, “ha aiutato tutti gli altri stati membri dell’Unione Europea a reagire più rapidamente, perché avevamo in mente quello che succedeva negli ospedali di Bergamo”.

Ricordando le immagini dei “campanili di Bergamo” trasmesse dalle televisioni belghe, Van Brempt non trattiene la commozione. Una situazione per la quale “nessuno era preparato”, visto che “non c’erano programmi e protocolli per affrontarla”, oltre alla “carenza di personale sanitario”.

Un fatto che gli eurodeputati hanno affrontato anche “con il sindaco di Bergamo”, che ha detto che “il numero dei morti è probabilmente sottostimato” perché, nel conteggio, rientravano solo le persone risultate positive al test. Una situazione “diversa da quella del Belgio, dove è successo l’opposto”, cioè “tutti i decessi venivano inseriti nel bollettino” e questo ha portato “a una probabile sovrastima dei decessi”.

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