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A Modena oltre 4.000 studenti a lezione di “cittadinanza di genere”

Sotto la supervisione del Comune, le associazioni aderenti hanno condotto laboratori in tutte le scuole locali "con approcci innovativi”

Pubblicato:04-11-2022 15:59
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 15:59

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MODENA – “Educare alle differenze per promuovere una cittadinanza di genere” all’Università di Modena e Reggio Emilia: in cinque edizioni il progetto omonimo, promosso dal Comune di Modena insieme alle associazioni partner e con la collaborazione del Crid (Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di Unimore) ha interessato oltre 4.000 giovani, tra studenti e studentesse delle scuole del territorio, coinvolgendo anche diversi Comuni (Serramazzoni e di Savignano sul Panaro). In attesa lunedì alle 15, al dipartimento di Giurisprudenza, della presentazione nei dettagli del report totale di “Educare”, l’obiettivo resta comunque quello di affrontare le tematiche dell’educazione alle differenze di genere e la cultura del rispetto e della non discriminazione, intesi come “elementi fondamentali per la costruzione di relazioni affettive”, nell’ottica dell’ateneo emiliano. Sotto la supervisione del Comune di Modena, le varie associazioni aderenti hanno condotto laboratori formativi in tutte le scuole, in particolare, e ciascun workshop è stato impostato “con approcci innovativi, sempre mediante modalità dialogiche e partecipative”, precisa Unimore, che ha affidato il report finale di tutta l’iniziativa allo stesso Crid. Coordinato dall’assessorato alle Pari Opportunità di Modena e finanziato dalla Regione, “Educare alle differenze” solo nell’anno scolastico 2021-2022 ha registrato oltre 800 studenti e studentesse, 9 insegnanti referenti di progetto, 42 insegnanti e 18 operatori coinvolti, 9 scuole della città e della provincia.
Come sottolinea Grazia Baracchi, assessora alle Pari Opportunità del Comune, la quinta edizione del progetto ha permesso di “confermare gli obiettivi educativi di prevenzione della violenza che ci siamo proposti fin dall’inizio, di ampliare ulteriormente la platea dei destinatari a un numero maggiore di scuole, e quindi di ragazze e ragazzi, e, da quest’anno anche di coinvolgere di più i docenti. A loro, infatti, è dedicato il nuovo corso di formazione, in partenza a dicembre, che ha l’obiettivo di implementare conoscenze e competenze per far sì che l’educazione a una parità vera e la prevenzione della discriminazione e della violenza”. Fa eco Thomas Casadei, prof ordinario di Filosofia del diritto e coordinatore scientifico del monitoraggio del Crid, che puntualizza: “Siamo molto soddisfatti degli esiti di questo progetto, giunto ormai alla sua quinta edizione, che ha visto un importante lavoro sinergico tra Università, Comune e associazionismo femminile. Un ringraziamento a tutti i soggetti che a vario titolo hanno supportato questo percorso; un grazie particolare alla dottoressa Silvia Bartoli, che ha curato il testo del report”.

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