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Ginnastica, commissariata l’Accademia di Desio, il ct: “Su di noi un mare di m….a”

La testimonianza di Emanuela Maccarani a La Stampa dopo le denunce delle ginnaste che continuano a moltiplicarsi

Pubblicato:04-11-2022 11:51
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 11:54

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ROMA – “Ci sta arrivando addosso un mare di merda. Vedere scritte quelle cose sui giornali mi fa male. Ma non darò un’intervista a un giornale, a nessun giornale. Ci saranno delle novità, ne arriveranno di cose. Una conferenza stampa, forse. Non so ancora quello che farò. E poi la procura indaga, no? Vedremo. Basta, non dico più niente”. La Stampa raccoglie poche dichiarazioni di Emanuela Maccarani, commissario tecnico della squadra nazionale italiana di ginnastica ritmica dal 1996, nell’occhio del ciclone dopo le denunce delle ginnaste. Un vaso di Pandora che una volta aperto distribuisce testimonianze su testimonianze.

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Ieri Federginnastica ha commissariato l’Accademia di Desio, al centro dello scandalo. Oggi il Corriere della Sera intervista Ilaria Barsacchi, che dai 9 ai 16 anni ha dedicato la vita alla ginnastica, gareggiando in serie A: “Non riuscivo più a convivere col peso di chi mi giudicava grassa e mi chiedeva di dimagrire. Il mio rapporto col cibo stava diventando malato. Lì ho capito che l’unico modo per salvarmi era fare un passo indietro. E l’ho fatto. Speravo che le prime mestruazioni non mi arrivassero mai. Vissi male il primo ciclo e la crescita del seno. Il mio corpo stava cambiando, ma non lo accettavo. E il giudizio mi faceva male. Pesavo circa 38 kg per 158 centimetri d’altezza, ma sembrava non fosse mai abbastanza. Sapevo di non essere grassa, ma ormai ero entrata nell’ottica di dover dimagrire. E per questo, con mia madre, sono andata anche da un nutrizionista. Ho attraversato la fase del controllo ossessivo della quantità di calorie di ciascun alimento. Poi c’era il periodo in cui mi abbuffavo ed ero travolta dai sensi di colpa. Ho provato anche a vomitare. Per fortuna non ci sono riuscita”.


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