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Congresso Pd, si allarga il gruppo degli autoconvocati a Bologna

A Bologna il 5 novembre è in programma l'assemblea degli autoconvocati Pd in vista del congresso: adesioni anche da altre regioni

Pubblicato:04-11-2022 11:28
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 11:28

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BOLOGNA – Si allarga il fronte degli autoconvocati Pd. Si stanno infatti moltiplicando le adesioni all’iniziativa organizzata a Bologna per dopodomani, sabato 5 novembre, allo Chalet dei Giardini Margherita. All’assemblea hanno infatti comunicato la presenza anche iscritti ed esponenti dem da fuori Emilia-Romagna: si attendono persone anche da Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e Campania. Tutti condividono l’impostazione critica verso i vertici romani del partito e il percorso (lungo) individuato per arrivare al congresso.

“VOGLIAMO UN CONGRESSO PULITO”

A ribadire la posizione, e mettere qualche proverbiale puntino sulle ‘i’, è il vicesegretario del Pd di Bologna, Matteo Meogrossi, uno dei promotori dell’iniziativa degli autoconvocati insieme, tra gli altri, a Davide Di Noi, membro della direzione nazionale del partito ed ex rappresentante di Energia democratica. “Siamo stati accusati, anche in maniera un po’ strumentale, di voler creare una nuova corrente- afferma Meogrossi, in un video pubblicato sui social- niente di tutto ciò. Noi siamo per superare le correnti e per avere un congresso pulito, dove poter misurare idee e proposte, senza avere tempo e modo per mettere d’accordo tutti i capicorrente che ci sono a Roma su un candidato o una candidata che soddisfi le loro necessità. Noi invece vogliamo un congresso pulito, che faccia ripartire il Pd, e non un accordo tra capi romani”.

“SERVONO TEMPI RAPIDI”

All’assemblea degli autoconvocati a Bologna “non abbiamo simboli del Pd, è vero- conferma Meogrossi- ma siamo iscritti, amministratori e dirigenti di base del Pd. Abbiamo scelto di aprirci, di coinvolgere più persone possibile, ma vogliamo fare questo percorso all’interno del Pd. Non pensiamo che il Pd sia un partito malato o tossico. Vogliamo far nascere quel Pd che dal 2007 ha fatto fatica, unire le diversità che ci sono al suo interno per renderlo più forte e più capace di essere un organo rappresentante dei bisogni dei territori”. Secondo gli autoconvocati, ribadisce il vicesegretario del Pd di Bologna, “questo congresso va fatto in tempi rapidi, non in cinque mesi, perchè c’è bisogno del Pd. C’è bisogno di una forza di opposizione seria, che stia sul territorio, che aiuti i nostri amministratori e le nostre comunità”.


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