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Alienazione Parentale, D.i.Re: “La Sardegna faccia un passo indietro sulla proposta di legge del M5s”

Intitolata 'Disposizioni per il riconoscimento della alienazione genitoriale'

Pubblicato:04-11-2020 10:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:10
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ROMA – “Molto grave il tentativo della consigliera regionale sarda Carla Cucco di far riconoscere la Pas (Sindrome dell’Alienazione Parentale, ndr) attraverso una legge regionale, un precedente gravissimo che disconosce non solo il parere della comunita’ scientifica ma anche il volere di tante/i donne e uomini, espresso chiaramente nella mobilitazione contro il Ddl Pillon”. Così in una nota stampa Antonella Veltri, presidente di D.i.Re-Donne in Rete contro la Violenza stigmatizza la proposta di legge regionale avanzata dalla consigliera sarda del Movimento 5 Stelle, intitolata ‘Disposizioni per il riconoscimento della alienazione genitoriale’.

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“Veramente subdolo l’appoggiare questa proposta sul riferimento a sentenze che in questi anni si sono tradotte in immense sofferenze per le donne che hanno subito violenza e i/le loro figli/e, e su prassi dei tribunali che continuano a non riconoscere la violenza subita dalle donne nelle cause di separazione e affido, come segnalato anche dal Grevio (Gruppo di esperti/e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ndr)”, sottolinea Luisanna Porcu, presidente del centro antiviolenza Onda Rosa di Nuoro e consigliera D.i.Re per la Sardegna.


“Lo stesso disconoscimento- fa notare Veltri- c’e’ nella proposta di legge, i cui articoli non menzionano mai la violenza subita dalle donne contro le quali si muovono accuse di alienazione genitoriale, e prevedono campagne di sensibilizzazione, finanziate dalla Regione e rivolte anche alla scuola, senza il coinvolgimento dei centri antiviolenza. Contro questa proposta ci mobiliteremo come abbiamo fatto contro il Ddl Pillon”, annuncia in conclusione la presidente della rete nazionale dei centri antiviolenza. 

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