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VIDEO | Roma, l’infermiere dell’Esercito italiano: “I tamponi alla Cecchignola, ci siamo per il Paese”

L'Agenzia Dire visita il servizio Drive Through che fa parte del progetto Igea

Pubblicato:04-11-2020 11:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:10
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ROMA – “Abbiamo fatto un giuramento, nel giorno della laurea e come militari: essere pronti e disponibili per il nostro Paese nell’emergenza“. A parlare, coperto dalla testa ai piedi da una tuta bianca, una visiera e una mascherina, il maresciallo infermiere dell’Esercito italiano, Piergiorgio Cirici, che ha commentato alla Dire il suo coinvolgimento professionale nella pandemia che non molla il Paese e il mondo intero.

“IN MEDIA 300-350 TAMPONI AL GIORNO”

“Il servizio tamponi inizia alle 9 e termina alle 14, ma noi iniziamo alle 7 e finiamo per le 18-19. Facciamo una media di 300-350 tamponi al giorno“. Nella fila delle macchine che entrano nel capannone bianco dove si esegue il test ci sono famiglie, anche bambini. Per loro si usa un particolare riguardo: ci sono “i tamponi pediatrici” e vengono avvicinati, ha raccontato sempre l’infermiere, ‘utilizzando’ “l’aspetto affettivo dei genitori, e’ pur sempre una procedura invasiva”.


IL SERVIZIO DRIVE THROUGH DEL PROGETTO IGEA

La struttura, che ospita il drive through visitato dall’agenzia Dire, “è la prima delle 200 previste nel progetto Igea, fortemente voluto dal ministro Lorenzo Guerini”, ha spiegato il Colonnello Saverio Pirro, che ha fornito una panoramica del servizio messo in campo dal Comando Logistico dell’Esercito italiano che ha fornito “mezzi, una struttura, un medico e tre infermieri e un’organizzazione di controllo. Ospitiamo fino a 400 vetture” ha aggiunto il Colonnello, ricordando la vicinanza della sanità militare a quella civile fin dagli esordi dell’emergenza: “Ospedali da campo, i nostri uomini e le nostre donne sono stati al fianco della cittadinanza dal primo momento”. Una volta eseguiti, “i tamponi molecolari- ha spiegato il Capitano medico dell’Esercito, Filippo Molinari– vengono inviati al Policlinico militare, al Dipartimento scientifico, e dopo alcuni giorni- ha concluso- il referto viene comunicato in modalità informatica”.

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