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Maria Falcone: “Disgustose le parole di Nicosia su mio fratello e Borsellino”

La sorella del giudice ucciso dalla mafia commenta l'intercettazione dell'esponente Radicale Antonello Nicosia, accusato di aver portato all'esterno i messaggi dei boss detenuti

Pubblicato:04-11-2019 11:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:55
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ROMA – “Le parole offensive di questo sedicente difensore dei diritti dei deboli suscitano solo disgusto“. Così Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia e presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato, ha commentato l’intercettazione in cui l’esponente Radicale Antonello Nicosia, fermato nell’ambito dell’operazione ‘Passepartout’ e accusato tra l’altro di aver portato all’esterno i messaggi dei boss detenuti, si lamentava che l’aeroporto di Palermo fosse dedicato a Falcone e Borsellino. 

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Nella conversazione registrata, Nicosia, per anni impegnato in battaglie per i diritti dei carcerati, sosteneva che dare allo scalo il nome dei due magistrati desse una brutta immagine della Sicilia e aggiungeva che le morti dei due magistrati erano assimilabili a “un incidente sul lavoro”. Nicosia, in qualità di collaboratore della parlamentare Giusy Occhionero, aveva accesso alle carceri e avrebbe incontrato nel corso delle ispezioni boss detenuti, alcuni dei quali al 41 bis. 


“Mi chiedo, alla luce di questa indagine – ha aggiunto Falcone – se non sia necessario rivedere la legislazione in materia di colloqui e visite con i detenuti al regime carcerario duro. Non dimentichiamoci che lo scopo del 41 bis è spezzare il legame tra il capomafia e il territorio, recidere le relazioni tra il boss e il clan: scopo che si raggiunge solo limitando rigorosamente i contatti tra i detenuti e l’esterno”.

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