NEWS:

Arriva l’atlante dei Cammini d’Italia, in viaggio tra cultura e paesaggio

Sono in tutto 41 i percorsi e gli itinerari raccolti nel nuovo portale camminiditalia.it, già on line e voluto dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini

Pubblicato:04-11-2017 15:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:51

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Ci sono quelli dedicati ai santi, come i cammini francescani, laureatani e benedettini. Quelli dedicati ai briganti come il sentiero che attraversa l’Aspromonte, e poi il cammino di Dante che attraversa i luoghi dove il sommo poeta visse in esilio e scrisse la Divina Commedia. E ancora, il sentiero della Pace che ripercorre luoghi e memorie della Prima guerra mondiale, la via Appia, la Francigena, la via degli Dei e il cammino di San Vicinio.

Sono in tutto 41 i percorsi e gli itinerari raccolti nel nuovo portale camminiditalia.it, già on line e voluto dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

Il sito rappresenta la prima mappatura ufficiale dei cammini d’Italia, un Atlante pensato come una rete di mobilità slow e come uno strumento per viaggiatori e turisti in cui si potrà scegliere la possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, in bicicletta, a cavallo o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, promuovendo una nuova dimensione turistica.


“Per molti anni i cammini sono stati trascurati o ignorati dalle istituzioni- ha detto Franceschini presentando il portale oggi a Palazzo Massimo- spiega Franceschini. Credo che chi ha responsabilità nella gestione della cosa pubblica debba decidere che cosa valorizzare. La scelta strategica è valorizzare tutta l’italia e accompagnare questo con la scelta di un turismo che arrivi in Italia per cercare l’eccellenza, il contrario di quello mordi e fuggi non educato a rispettare la bellezza e la fragilità del nostro Paese, che non può sopportare qualunque tipo di numero”.

“IL 2019 ANNO DEL TURISMO LENTO”

Il ministro ha poi spiegato che gli anni dedicati ai Cammini (2016), ai Borghi (2017) e al Cibo (2018) “vanno in questa una direzione e adesso la scelta naturale è proseguire e proclamare il 2019 anno del Turismo lento“.

L’idea di realizzare un Atlante dei cammini d’Italia è nata proprio durante il 2016, quando è partito il lavoro congiunto di Stato, Regioni, Comuni, Enti locali, pubblico e privato per valorizzare 6.600 chilometri di cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali che attraversano l’intero Paese, una fetta d’Italia poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.

Un comitato, composto da ministero, Regioni, Province autonome e Anci ha elaborato i criteri per ammettere nel portale dei Cammini i singoli itinerari proposti dalle Regioni stesse. In tutto 113 le proposte arrivate, 41 quelle selezionate.

Si tratta di uno strumento dinamico e in costante aggiornamento- ha spiegato il direttore generale Turismo del Mibact, Francesco Palumbo- tra gli undici requisiti necessari per rientrare nell’Atlante sono di particolare importanza la fruibilità dei percorsi, la segnaletica orizzontale e verticale, la descrizione online della tappa e i servizi di alloggio e ristorazione entro i 5 chilometri dal cammino, oltre alla manutenzione del percorso e la georeferenziazione“.

Non solo nuovi percorsi che potranno aggiungersi ai 41 cammini già raccontati e messi in rete, il portale si potrà integrare anche con una mappatura dei Borghi, a cui è dedicato il 2017. “Quello che stiamo presentando oggi è un tassello molto importante di una strategia attraverso cui stiamo tentando di ricostruire un approccio diverso sul turismo nel nostro Paese- ha aggiunto Giovanni Lolli, coordinatore commissione Turismo e industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province autonome- l’esperienza dei Cammini ha avuto il merito di esaltare lo spirito collaborativo tra il Mibact e le Regioni in un rinnovato clima di confronto e crescita comune”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it