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ROMA – Resta altissima la tensione in Medioriente. A Beirut, in Libano, sono proseguiti senza sosta i raid dell’esercito israeliano, per quella che è stata definita dai media locali, “una delle notti più dure” dall’inizio del conflitto. Torna a parlare anche la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante la preghiera del venerdì. “La nostra- ha detto con un fucile in mano, riferendosi al lancio di missili su Tel Aviv- è stata una piccola azione, se necessario colpiremo di nuovo il regime israeliano”. Intanto cresce la tensione a Roma anche per le manifestazioni pro-Palestina di domani: nonostante il divieto della Questura, alcuni gruppi violenti potrebbero confluire a piazzale Ostiense dove è stato annunciato il corteo.
“Le politiche adottate dal nostro nemico puntano a seminare divisione e sedizione, mirano a creare una spaccatura tra tutti i musulmani“: lo ha dichiarato l’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema dell’Iran, nel suo primo discorso pubblico dopo cinque anni. Ad ascoltarlo a Teheran, al termine della preghiera del giorno sacro del venerdì, una folla di fedeli e semplici cittadini. Come riporta l’emittente Al Jazeera, alcuni dei presenti espongono l’immagine di Hassan Nasrallah, il segretario generale di Hezbollah ucciso in un raid israeliano a Beirut una settimana fa.
La Guida suprema iraniana ha ribadito: “Il nostro nemico è uno solo”. Khamenei ha sostenuto che Israele è “lo stesso nemico dei palestinesi, dei libanesi, degli egiziani e degli iracheni”, nonché “del popolo yemenita e siriano”.
Un riferimento, il suo, all’operazione su larga scala che prosegue da quasi un anno contro la Striscia di Gaza e alla più recente in Libano, e agli attacchi condotti anche in Yemen, Siria e Iraq. Questi Paesi ospitano gruppi armati che si definiscono “asse della resistenza” e accusano Israele di occupare illegalmente i Territori palestinesi e di minacciare la sicurezza della regione. A sua volta, il governo di Tel Aviv motiva questi attacchi con l’esigenza di difendere la popolazione israeliana.
“Ogni Paese ha il diritto di difendersi” ha evidenziato Khamenei affermando che gli assalti dei commando del gruppo palestinese Hamas del 7 ottobre 2023 e il più recente attacco missilistico dell’Iran contro Israele “sono legali e legittimi”.
Poi l’ayatollah ha ribadito: “Il popolo palestinese ha il legittimo diritto di difendersi e opporsi a quei criminali, ossia le forze di occupazione. Non esiste un singolo tribunale o organizzazione internazionale che possa biasimare il popolo palestinese semplicemente per aver difeso la propria patria”. L’appello è ai Paesi musulmani a “unirsi per difenderci dal nemico comune”. Quindi, rispetto a una eventuale risposta militare contro Israele, Khamenei ha chiarito: “L’Iran non ritarderà né si affretterà a svolgere il suo dovere”.
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