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Una rete di fibre ottiche per monitorare gli argini del Po

Al via una ricerca sperimentale che coinvolge Italia e Svizzera

Pubblicato:04-10-2022 16:52
Ultimo aggiornamento:04-10-2022 16:52

Fiume Po siccità
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Regggio Emilia – Una rete di fibre ottiche per monitorare gli argini del Po e ridurre il rischio di esondazioni in caso di piena del “grande fiume”. E’ l’obiettivo del progetto di ricerca sperimentale “Fibra Dike”, che coinvolge l’Aipo (Agenzia Interregionale per il Po) e la scuola universitaria professionale della Svizzera Orientale che si affaccia sul Lago di Zurigo, con sede a Rapperswill. I due enti hanno unito le forze per dare una risposta adeguata ad una comune fragilità territoriale tenuto conto che, nell’ambito della gestione dei corsi d’acqua, le criticità geotecniche ed idrauliche presentano caratteristiche simili sia in Italia che in Svizzera.

Il progetto, presentato in un incontro al Polo scientifico di Aipo a Boretto in provincia di Reggio Emilia, prevede nello specifico un avanzato sistema di monitoraggio in grado di analizzare in tempo reale- tramite le fibre- lo stato di effettiva solidità del sistema degli argini dei fiumi in relazione ai diversi equilibri di portata d’acqua a cui sono soggetti. Il Polo scientifico di Aipo (che al suo interno vanta due laboratori idraulici e uno geotecnico) realizzerà quindi ora un modello di argine sperimentale su cui avviare con la fibra ottica le prove tecniche per individuare i tratti di sponda soggetti a maggiore criticità.

Soddisfazione per l’avvio della fase operativa della ricerca arriva direttore di AiPo Meuccio Berselli che ricorda: “Siamo impegnati ogni giorno per garantire la sicurezza lungo i corsi d’acqua, sia con interventi di manutenzione che con nuove opere idrauliche”. A “tutto questo si integra un’attività di ricerca che punta a utilizzare al meglio le nuove tecnologie al fine di individuare risposte sempre più efficaci e rapide ai possibili fenomeni di piena“, aggiunge Berselli.


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