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Trieste, centrodestra in vantaggio ma si va verso ballottaggio. Lista ‘No Vax’ quarta forza

L'uscente Roberto Dipiazza del centrodestra è in testa con il 45,4%

Pubblicato:04-10-2021 21:00
Ultimo aggiornamento:04-10-2021 21:40

roberto dipiazza trieste
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TRIESTE – Urne chiuse per le elezioni comunali a Trieste. L’affluenza è stata del 46%. Anche al secondo giro di proiezioni di Opinio Italia per la Rai, il sindaco uscente di Trieste e ricandidato per il centrodestra, Roberto Dipiazza, è sempre in testa. Ma se nel primo si attestava al 46,5%, ora scende al 45,4%, allontanando quindi di un altro punto la possibilità di evitare il ballottaggio. Lo sfidante del centrosinistra, Francesco Russo, a sua volta guadagna addirittura 3 punti arrivando al 32%. Sempre terzo il civico Riccardo Laterza col 9%, quarto il no vax Ugo Rossi al 5,3%. Le proiezioni sono relative a una copertura del campione dell’11%.

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ORE 16:49 – Ballottaggio più probabile, con il sindaco uscente del centrodestra, Roberto Dipiazza, dato al 46,5% delle preferenze, secondo una prima proiezione Opinio-Rai, su un campione del 4%. Segue il candidato del centrosinistra, Francesco Russo, con il 29%, terzo il municipalista Riccardo Laterza con il 6,3%. Al quarto posto invece, rispetto gli exit poll, la candidata del M5s, Alessandra Richetti, viene scalzata dal candidato del Movimento 3V (galassia no vax), Ugo Rossi, con 5,3%. Secondo la proiezione di Swg-La7, basata su una copertura del 5%, Dipiazza e Russo sarebbero più vicini. Il primo con una forbice del 42,4-46,4%, lo sfidante con 30,1-34,1%.


ORE 15:15 – Il sindaco uscente di Trieste, Roberto Dipiazza, candidato dal centrodestra sarebbe vicino alla riconferma al primo turno secondo il primo rilevamento exit poll di Opinio Italia-Rai. Con una forbice del 46-50% delle preferenze rilevate fuori dai seggi, Dipiazza sarebbe in vantaggio sul candidato del centrosinistra Francesco Russo, stimato tra il 29 e il 33%. Terzo il municipalista Riccardo Laterza, alla sua prima esperienza con la civica Adesso Trieste, con una forbice del 9-13%, mentre la candidata del Movimento 5 stelle, Alessandra Ricchetti, è stimata tra 2 e 4%. I dati sono relativi alle 14.36 e coprono l’80% delle persone sondate all’uscita dei seggi.

RISULTATI PARZIALI: EXPLOIT FDI, PD PRIMO PARTITO

A Trieste, vicinissima al ballottaggio tra il sindaco uscente Roberto Dipiazza, e il candidato del centrosinistra Francesco Russo, cominciano a delinearsi i voti delle liste dopo 61 sezioni scrutinate su 238. Il Pd, come nel 2016 si conferma il primo partito, con il 16,39% di preferenze. Se però il trend risultasse confermato anche a fine spoglio sarebbe un risultato in calo rispetto a cinque anni fa, quando al primo turno incassò il 18,4%.

Si delinea un vero exploit invece per Fratelli d’Italia, che appoggia Dipiazza: si dovette accontentare del 4,33% nel 2016 (sempre al primo turno), ora viaggia verso il 15,82%. Guadagna qualcosa la Lega: aveva il 9,79% cinque anni fa, ora supera la doppia cifra (ma si tratta sempre di risultati parziali) col 10,55%. Tra i partiti di centrodestra quasi dimezzata Forza Italia che partiva dal 14,47% del primo turno del 2016 e ora, sempre a 61 sezioni su 238, è ferma all’8,19%. Sostanzialmente stabile la lista “Dipiazza per Trieste”: chiuse all’11,57% alle ultime comunali, per ora è all’11,49%.

DIPIAZZA: CITTADINI HANNO CAPITO, MI CREDONO

“Un ottimo risultato e mi fa molto piacere. Riconosco ai cittadini di Trieste la loro intelligenza e la loro competenza, e grazie di aver votato e di credere ancora in me”. E il commento del sindaco uscente di Trieste, Roberto Dipiazza, ricandidato dal centrodestra, arrivato poco fa davanti al Municipio. Risultato che con il 46,8% delle preferenze (dato parziale) contro il 31,9% del suo primo sfidante di centrosinistra Francesco Russo, permette al sindaco di avviarsi al ballottaggio con relativa tranquillità.

Secondo Dipiazza era matematicamente impossibile vincere al primo turno, dati i 10 candidati sindaco in questa tornata elettorale. Per quanto riguarda invece la bassa affluenza, assestatasi al 46%, non si dichiara deluso né toccato. “Sono i cittadini che decidono cosa fare- osserva-. Certo che la democrazia prevede che i cittadini vadano alle urne, però sono i cittadini che decidono. Sono molto soddisfatto del mio risultato, non deluso dall’affluenza”.

Nei prossimi 15 giorni che precedono il ballottaggio, Dipiazza auspica che si parli finalmente di programmi. “Non ho mai letto in questo periodo ancora il mio programma elettorale- commenta il sindaco-, perché c’era sempre questo scontro: io dicevo che è bel tempo, e la controparte diceva che pioveva. Finalmente parleremo di programmi, della mia città, del progetto di piazza Unità, del progetto delle Rive, del parcheggio di Miramare. Mi piace confrontarmi sui programmi- aggiunge il primo cittadino attaccando-, invece ho sentito fino ad adesso solo menzogne. E questo mi dava veramente fastidio, di fatto- conclude- siamo arrivati a dodici punti di vantaggio, vuol dire che i cittadini hanno capito”.

I NO VAX DEL MOVIMENTO 3V QUARTA FORZA

Sicuramente si aspettava un buon risultato anche perché le piazze hanno parlato chiaro in questi mesi. Siamo gli unici che le hanno riempite, gli unici che siamo stati vicini ai problemi dei cittadini”. E’ il commento del candidato sindaco di Trieste per il Movimento 3V (area no vax), Ugo Rossi, la cui lista si profila, con lo spoglio ancora sotto il 30%, quarta forza in Consiglio comunale. Rossi evidenzia soprattutto la bassa affluenza a Trieste, il 46%.

“Vuol dire che la maggioranza dei cittadini di Trieste non crede più in questa politica– prosegue-. Ovviamente ciò favorisce la rete clientelare del potere del centrodestra e centrosinistra, che ormai si è radicata negli anni tramite favori, tramite stanziamento di soldi ad associazioni amiche, o appalti agli amici degli amici”, attacca il candidato.

L’obiettivo del movimento, evidenzia Rossi, è entrare nel Consiglio comunale e smuovere le cose da dentro e “continuare la battaglia da fuori, insieme al popolo”, sottolinea. E si toglie un sassolino dalla scarpa: “Per quanto mi riguarda, prendere più voti dei Cinquestelle che è la forza politica da cui sono stato espulso è una grande soddisfazione, perché a me piace sempre rispondere con i fatti, e io da dodici anni senza poltrona ho sempre fatto i fatti”, conclude.

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