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Bologna, Lepore (Pd) supera il 60% e vince al primo turno. Crolla l’affluenza

Il candidato dem sostenuto anche da Pd e Iv: "Dalle città parte la riscossa democratica"

Pubblicato:04-10-2021 21:05
Ultimo aggiornamento:05-10-2021 10:09
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ROMA – A Bologna trionfa Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra, che conquista il 61,90% delle preferenze. Segue il civico sostenuto dal centrodestra, Fabio Battistini, 29,64%.

Molto più distanti tutti gli altri aspiranti sindaco: Marta Collot di Potere al Popolo al 2,49%; Stefano Sermenghi di Bfc all’2%; Dora Palumbo di Sinistra Unita all’1,59%; il no vax Andrea Tosatto all’1,63%; Federico Bacchiocchi del Pcl allo 0,41%; Luca Labanti del Movimento 24 agosto allo 0,33%.

Per quanto riguarda liste e partiti, invece, il Pd è al 36,5% mentre Coalizione Civica arriva al 7,32%. La lista Lepore tocca il 6,35% mentre la lista Conti è al 5,72%. Dietro l’M5s al 3,37% seguito da Europa Verde al 2,81%. Chiude, per la coalizione di centrosinistra, la lista Psi-Volt allo 0,91%. In casa centrodestra, invece, è ancora Fratelli d’Italia il primo partito con il 12,63% seguito dalla Lega al 7,74%. La lista civica di Battistini è al 4,53% davanti a Forza Italia al 3,79%. In coda il Popolo della Famiglia allo 0,41%.


LEPORE: “DALLE CITTÀ PARTE LA RISCOSSA DEMOCRATICA”

Quella di oggi “è la vittoria della città più progressista d’Italia“. Sono le prime parole del nuovo sindaco di Bologna, Matteo Lepore (Pd), che sta parlando nel suo comitato elettorale. “Credo che da questa vittoria i progressisti e i democratici nel nostro Paese e in Europa trarranno forza”, afferma il candidato sindaco del centrosinistra a Bologna, Matteo Lepore, proiettato verso la vittoria al primo turno. “Voglio invitare tutti i sindaci progressisti vincitori in queste elezioni a unirsi perché da Bologna, Milano e Napoli e sono convinto presto anche da Torino, da Roma e da tutte le città governate dal centrosinistra in Italia partirà la riscossa per le prossime politiche a livello nazionale”, sottolinea Lepore nelle prime dichiarazioni rilasciate nel suo comitato elettorale al Locomotiv club.

Quella di oggi è “la vittoria della politica del noi, che abbiamo costruito dopo oltre un anno e mezzo di campagna elettorale, attraversando la pandemia e tutti i quartieri di questa città straordinaria”, aggiunge Lepore. Intanto, il neo sindaco ha già sentito il suo principale sfidante, Fabio Battistini, sostenuto dal centrodestra? “Ancora nulla”, riferisce Lepore.

Isabella Conti ha giocato un ruolo importante nelle primarie e dopo le primarie, voglio ringraziare lei e Italia viva“. Al momento di citare gli alleati della coalizione di centrosinistra che lo ha portato a diventare sindaco di Bologna, Matteo Lepore parte dalla sindaca di San Lazzaro che ha duellato con lui ai gazebo di giugno. Poi “voglio ringraziare i Verdi che hanno portato le loro istanze e voglio ringraziare Coalizione civica perchè la notizia è che a Bologna la sinistra esiste, non abbiamo solo il Pd”, continua Lepore parlando al comitato elettorale.

Il M5s ha passato un periodo di travaglio e di discussione interna – prosegue il neo sindaco – ma a Bologna non ha mai avuto un dubbio: essere dalla parte dei progressisti e mi auguro che dopo queste amministrative scelga definitivamente da che parte stare”. Lepore ringrazia poi il Psi e Volt e, infine, la lista civica che ha corso con il suo nome: “Mi sembra che i primi dati che emergono dicano che ci sono ancora tante competenze a Bologna non iscritte ai partiti che hanno qualcosa da dire e sanno battersi alle elezioni”.

BATTISTINI: “HA VINTO LA STAGNAZIONE, NOI ARRIVATI TARDI”

“Una vittoria netta” quella di Matteo Lepore, ma conquistata per “più per inerzia che non per attrazione”. Secondo Fabio Battistini, Matteo Lepore (“non l’ho ancora chiamato ma lo farò”) non ha convinto la città. “Il modello Lepore, il laboratorio di Bologna, stante il basso numero dei votanti – afferma il civico sostenuto dal centrodestra – non ha convinto se non la metà dei cittadini. Il partito della stagnazione si conferma vincitore a Bologna”.

Potrebbe anche riprovarci Fabio Battistini, il civico sconfitto a Bologna, che ora rimarrà in Consiglio comunale a guidare l’opposizione con la sua lista civica. “A Bologna c’è lo spazio per una opposizione seria e costruttiva. Se si vuole cominciare questo percorso, abbiamo degli anni davanti, la mia disponibilità c’è eccome. Se potrei riprovarci tra cinque anni? C’è lo spazio per l’opposizione”, ribadisce Battistini commentando il voto nel suo quartier generale in hotel. “Oggi a Bologna – scandisce il civico – è nato qualcosa di nuovo, una candidatura non di palazzo, fuori dal legame dei partiti, ottiene un risultato oltremodo lusinghiero. I risultati della mia lista lo testimoniano”.

Assicura di non essersi sentito lasciato solo Fabio Battistini, il candidato civico sostenuto dal centrodestra a Bologna. “Siamo arrivati tardi, siamo arrivati in maniera complicata, ma isolato no”, risponde ai cronisti commentando il voto a Bologna. “Io ho tenuto alla mia indipendenza, i partiti, leali, hanno fatto il loro percorso, all’interno dello stesso campo di gioco abbiamo ruoli diversi”, spiega Battistini, che non ha ancora sentito i leader locali dei partiti che lo hanno appoggiato (“ma c’è tutto il tempo per farlo”) e si guarda bene dall’aprire un fronte polemico con gli alleati, tutti rigorosamente assenti dal quartier generale di via Mentana. Però “come dice Salvini siamo arrivati tardi, si poteva e si doveva lavorare con tempistiche diverse. Tutto fa esperienza”, afferma ancora il civico. E ancora: “Una opposizione va fatta seriamente nei cinque anni prima e non nei cinque mesi prima“. Ora “lo spazio è enorme – torna a sottolineare Battistini – se i partiti o chi rappresenterà l’opposizione vorrà mettersi in gioco sotto questa cifra io ci sono”.

AFFLUENZA GIÙ DI OTTO PUNTI

Crolla anche a Bologna l’affluenza alle elezioni amministrative. Nella precedente tornata del 2016, a Bologna città si era espresso il 59,6% degli aventi diritto al voto. Secondo i dati sulla piattaforma del Ministero dell’Interno, a questo giro l’affluenza ha superato sì la soglia del 50%, ma fermandosi comunque al 51,16%. Stesso trend a livello provinciale, dove il dato complessivo supera di poco quello del capoluogo arrivando al 51,87% contro la media del 60% di cinque anni fa. Meglio di tutti fa il Comune di San Giovanni in Persiceto, che sfiora il 61% contro il 62,3% del 2016. A Castel del Rio l’affluenza è al 56,4% contro il 70% di cinque anni. A Monghidoro i votanti sono stati il 56,6% degli aventi diritto, contro il 63,2% del 2016. Ad Alto Reno terme l’affluenza è al 51,6% contro il 74% della precedente tornata. Fanalino di coda il Comune di Gaggio Montano, dove tra l’altro c’era una sola lista in campo: ha votato il 49,8% (quindi meno di un cittadino su due) contro il 54,5% delle scorse amministrative.

BONACCINI: “VITTORIA NETTA, È UNA BELLISSIMA GIORNATA”

Una “bellissima giornata” grazie a una vittoria “bella e netta” del Pd e del centrosinistra. È raggiante Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, che arriva in serata in Comune a Bologna per festeggiare l’ingresso a Palazzo d’Accursio di Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra vittorioso al primo turno. Un successo che è sembrato chiaro da subito, anche se “le attese vanno sempre confermate dai fatti – sorride Bonaccini – certo, rispetto alle regionali c’era meno thrilling…”. Il governatore parla di “risultato netto e molto bello” a Bologna, con Lepore oltre il 62%.

Ma allo stesso modo “altrettante notizie arrivano anche da Ravenna e addirittura a Rimini, dove i 5 Stelle e la vicesindaco uscente si sono candidati contro di noi, potremmo addirittura farcela al primo turno. Sarebbe clamoroso – afferma Bonaccini – comunque si sta intorno al 50%, ed è già di per sè un risultato straordinario”. Il presidente non manca poi di sottolineare che “a Cesenatico abbiamo stravinto e siamo al ballottaggio a Cento e a Finale Emilia”. Nel complesso, analizza Bonaccini, “mi pare un voto molto bello e netto che rafforza l’idea che quando il centrosinistra azzecca i candidati, con persone capaci e competenti, e mette insieme coalizioni larghe, non deve temere nessuno. Mi pare davvero la strada giusta”, afferma il governatore.

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