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Ericsson celebra l’Innovation Day licenziando altri 600 dipendenti

Avviata a quindicesima procedura di licenziamento collettivo dal 2006 a oggi, che riguarderà a livello nazionale altri 600 dipendenti

Pubblicato:04-10-2017 13:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:45

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GENOVA – E’ sfociata in uno sciopero fino a mezzogiorno l’assemblea sindacale convocata per questa mattina dai lavoratori della sede genovese di Ericsson, sulla collina degli Erzelli, dopo che l’azienda ieri a Roma aveva annunciato l’avvio della quindicesima procedura di licenziamento collettivo dal 2006 a oggi, che riguarderà a livello nazionale altri 600 dipendenti.

“Uniti ai 300 appena mandati a casa- ricorda alla ‘Dire’ Fabio Allegretti, segretario Slc Cgil Genova- siamo a 900 lavoratori nel giro di pochi mesi“. Non è ancora chiaro quanti saranno i lavoratori genovesi costretti a rimanere a casa. Domani, intanto, è stata indetta una giornata di sciopero nazionale a Roma, con presidio sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico, a cui parteciperà anche una delegazione dei lavoratori genovesi. Nel capoluogo ligure, negli ultimi dieci anni, i lavoratori della multinazionale delle telecomunicazioni sono passati da 1.200 a 550.


“Dopo le parole dei ministri Carlo Calenda e Giuliano Poletti seguite da altri licenziamenti- prosegue il sindacalista- ci attendiamo finalmente una presa di posizione da parte di un governo che finora ha dimostrato di non riuscire a intervenire né sull’azienda né su chi la sta sostituendo sul mercato italiano, dimenticandosi totalmente di tutelare i lavoratori. In Germania un’operazione simile ha portato a 700 assunzioni da parte della realtà che è subentrata”.

Tuttavia, i sindacalisti non confidano più di tanto nell’operato dell’esecutivo che, accusano, “finora ha avuto un ruolo puramente notarile”. Mentre i lavoratori protestano, l’azienda oggi celebra l'”Innovation day” nella sede genovese.

Per Ericsson innovare significa licenziare, è un’azienda non più credibile“, denuncia il consigliere regionale di Rete a Sinistra, Gianni Pastorino, che questa mattina ha portato la propria solidarietà ai lavoratori. “Dietro a lustrini, messaggi motivazionali e aziendalismo sfrenato- accusa- c’è solo il sudore e il sacrificio dei lavoratori licenziati”.

Episodio non nuovo nella vertenza Ericsson, come ricorda lo stesso Pastorino: “Pieno sostegno alla lotta dei lavoratori e critica feroce nei confronti di chi, come l’ex premier Renzi, da un lato dichiarava di stare con i dipendenti ma dall’altro teneva bordone ai vertici aziendali, festeggiando con loro successi commerciali e fatturati da capogiro. Le istituzioni non devono più trattare con aziende ostili al nostro tessuto produttivo, che si compiacciono con operazioni di marketing pagate sulla pelle dei lavoratori”.

 

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