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A Roma manifesti choc dei pro-vita: “Con l’eutanasia anoressici e disabili potranno farsi uccidere”

Nuova campagna dopo quella del maggio 2018, quando comparvero in varie zone della Capitale le gigantografie di un feto

Pubblicato:04-09-2019 11:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:39
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ROMA – Nuova campagna cartellonistica dei pro-vita, contro l’eutanasia. Nella Capitale infatti sono apparsi alcuni manifesti a firma Provita e Famiglia che ritraggono una donna di mezza età su una carrozzina, e la frase ‘Lucia, 45 anni, disabile. Potrà farsi uccidere. E se fosse tua mamma?’, quindi l’hasthag #noeutanasia. Su altri cartelloni invece una giovane ragazza, evidentemente molto magra, e la frase ‘Marta, 24 anni, soffre di anoressia. Potrà farsi uccidere. E se fosse tua sorella?’. Altri ancora fanno riferimento ai malati di tumore.

I movimenti provita non sono nuovi a iniziative di questo genere: già a maggio scorso alcune gigantografie con la fotografia di un feto erano comparse in varie zone di Roma.

Sui social è un diluvio di amare critiche da parte di chi si è trovato nella difficile situazione di dover assistere i propri cari in fin di vita. “Mio papà è morto a 57 anni di tumore neuroendocrino al pancreas, l’ho visto vomitare sangue prima di 1 mese di hospice per i terminali. Una cosa che avrebbe preferito evitare, invece ha dovuto soffrire inutilmente fino all’ultimo secondo. Poi vedo questo schifo”, scrive un utente pubblicando la foto dei manifesti e ricevendo più di mille retweet. 


“Mia nonna paterna aveva 69 anni quando è morta di tumore al pancreas. L’ho vista sparire e dimenticarsi chi ero per le cure troppo pesanti. Avrei preferito vederla andarsene serenamente. Smettetela di usare qualcosa che la gente vive davvero per giustificare la vostra ignoranza”, scrive un altro utente.

“Ho visto morire di tumore persone a me carissime con sofferenze inimmaginabili e vedere questa pubblicità mi disgusta- scrive un altro- . Le persone devono essere libere di scegliere come ritenere più giusto arrivare alla fine dei propri giorni“.

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