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di Salvo Cataldo e Sausan Khalil
PALERMO – La fontana di lava che dal cratere Voragine dell’Etna aveva dato vita a una colonna di cenere vulcanica alta circa dieci chilometri, con la conseguente riduzione dell’operatività dell’aeroporto di Catania, si è conclusa ma “persiste una attività esplosiva”. Lo evidenzia l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Nel corso del parossismo è stata segnalata ricaduta di materiale piroclastico a Fleri, Fornazzo, Santa Venerina, Stazzo, Torre Archirafi, San Giovanni La Punta e Aci Castello. La fontana di lava, che è “gradualmente diminuita”, ha inoltre prodotto trabocchi dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova. Al momento una colata è attiva e diretta verso nord-ovest: il fronte si attesta a circa 3.000 metri. Un’altra colata si è generata tra il cratere di Nord-est e il cratere Voragine.
Con una nota l’aeroporto di Catania ha fatto sapere “che ha disposto la revoca delle restrizioni precedentemente deliberate. Tuttavia, nella giornata di oggi potrebbero verificarsi possibili ritardi e cancellazioni per effetto delle misure adottate durante la mattinata. I passeggeri sono quindi pregati di contattare direttamente le compagnie aeree per verificare lo stato del proprio volo”.
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