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“Sono donna e sono nera”, la campionessa di boxe Pamela Noutcho ora è cittadina italiana

L'atleta della Bolognina Boxe, infermiera all'ospedale Maggiore di Bologna, oggi ha prestato giuramento oggi in Comune. Il sindaco Lepore: "Ora una legge sulla cittadinanza"

Pubblicato:04-08-2022 18:09
Ultimo aggiornamento:04-08-2022 18:16

Pamela Noutcho
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BOLOGNA – Poco meno di un mese fa diceva in un video pubblicato su Facebook: “Sono una donna, sono nera, sono Pamela. E sì mi sento italiana e spero che un giorno ci sarà anche un pezzo di carta che me lo dirà”. Oggi la speranza di Pamela Malvina Noutcho Sawa, campionessa di pugilato e infermiera dell’ospedale Maggiore di Bologna, si è realizzata: la 30enne ha infatti prestato giuramento in Comune.

“ORA SONO COINTESTATARIA DI BEN 2.673 MILIARDI DI DEBITO”

“La nostra tesserata Pamela Malvina Noutcho Sawa oggi è diventata ufficialmente cittadina italiana”, annuncia l’associazione Bolognina Boxe, con cui l’atleta di origini camerunensi nel 2021 ha vinto i campionati italiani assoluti elite di boxe femminile nella categoria 64 chili. Mentre lei, Noutcho, su Instagram festeggia con un selfie fuori da Palazzo D’Accursio e una bella dose di ironia: “Faccia di chi è appena diventata cointestataria di ben 2.763 miliardi di debito”, cioè l’ammontare del debito pubblico italiano. Il percorso burocratico è durato un anno e mezzo, racconta l’associazione sportiva, sottolineando che “quella di Pamela è una vittoria collettiva dell’Asd Bolognina Boxe che fin dal primo momento si è impegnata affinché alla pugile venisse riconosciuto un suo sacrosanto diritto”.

BOLOGNINA BOXE: “CITTADINANZA UN DIRITTO, NON UN PRIVILEGIO”

Si legge poi nella nota: “Possiamo dire senza mezzi termini che Pamela è una ‘privilegiata’ in quanto la sua notorietà e i suoi successi sportivi l’hanno sicuramente avvantaggiata in un iter burocratico che è spesso inaccessibile e complesso per tutte le altre persone che non hanno la fortuna di salire alla ribalta per meriti sportivi”. Per questo “continuiamo a sostenere che la cittadinanza è un diritto per chiunque viva in Italia e non un privilegio da dover conquistare in una battaglia tra i vari sportelli immigrazione e neanche grazie ai meriti sportivi”, conclude l’associazione.


IL SINDACO DI BOLOGNA: “ORGOGLIOSO E FELICE”

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, si dice “particolarmente orgoglioso e felice” di aver ricevuto il giuramento Noutcho. Lepore lo scrive su Facebook pubblicando una foto del giuramento che la ragazza ha prestato stamattina a Palazzo D’Accursio.

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LEPORE: “LEGGE NAZIONALE SULLA CITTADINANZA”

Noutcho “è arrivata in Italia quando aveva otto anni”, ricorda il sindaco. “Quando il Comune di Bologna ha iniziato la battaglia sullo Ius soli– continua Lepore- mi avevano colpito molto le sue parole: la cittadinanza italiana non è una questione di merito ma un diritto”. Oggi, a 30anni, “quel diritto le è stato finalmente riconosciuto. Sono particolarmente orgoglioso e felice- scrive Lepore- di aver ricevuto, come sindaco e ufficiale dello stato civile, il suo giuramento di cittadina italiana”. Il post di Lepore si chiude con un impegno: “Continueremo ad impegnarci affinché lo Stato riconosca, in tempi dignitosi e rispettosi, chi nasce o studia in Italia per quello che è: un cittadino o una cittadina italiani. Serve una legge nazionale sulla cittadinanza”.

(foto di copertina tratta dal profilo Instagram di Pamela Noutcho)

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