NEWS:

Il canottaggio per l’inclusione: chiusa a Budapest la ‘Discesa del Danubio a remi 2022’

Un assieme di equipaggi misti internazionali, atleti master e atleti diversamente abili, quest’anno per il 60% femminile

Pubblicato:04-08-2022 12:09
Ultimo aggiornamento:04-08-2022 12:09
Autore:

Discesa del Danubio a remi 2022
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BUDAPEST – Con l’approdo a Budapest, poco prima dell’Isola Margherita che divide in due il fiume all’altezza della città, si è conclusa il 1° agosto con successo anche la quarta edizione della Discesa del Danubio a remi, inclusiva e internazionale, ideata dai tecnici di IV livello europeo Riccardo DEZI e Giulia BENIGNI, Presidente e Vicepresidente del Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, associazione sportiva affiliata alla FIC-Federazione Italiana Canottaggio, e realizzata in collaborazione con il Circolo Donauhort Ruderverein di Vienna e il fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale.  

Una regata “raddoppiata” rispetto alle edizioni precedenti, prevedendo un percorso a remi di circa 600 chilometri e l’attraversamento a remi di quattro Stati, Germania, Austria, Slovacchia e Ungheria.

Sui carrelli, insieme,  atleti Master del CC3Ponti,  atleti diversamente abili, e loro accompagnatori, del circolo viennese, tra cui David Erkinger, atleta ipovedente della squadra nazionale austriaca di Pararowing e Claudia Rauch, atleta non vedente, atleti italiani della squadra Paralimpica del C.C. Aniene, Luca Agoletto Daniele Stefanoni e atleti Pararowing del Circolo Canottieri 3 Ponti, Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, quest’ultima alla sua prima volta sul Danubio, saldamente al timone.


LA REGATA

Una regata che ha coniugato agonismo e solidarietà, passione e inclusione, coraggio e tecnica e che aveva preso il via lo scorso 21 luglio da Passau. 

Due i gruppi di atleti che si sono passati il testimone nella capitale austriaca, il primo ai remi da Passau a Vienna, il secondo appunto da Vienna a Budapest.

L’ultima tappa il primo di agosto, da Esztergom a Budapest ha visto le atlete e gli atleti del secondo gruppo andare a chiudere l’impresa, impegnandoli negli ultimi 65 chilometri in condizioni climatiche favorevoli, che hanno reso necessari pochi stop alle barche per permettere agli atleti di bere e rinfrescarsi. Una sola sosta più lunga intermedia a Szentendre e poi via di buon passo per l’ultimo miglio fino alla meta, con gli equipaggi a registrare ottimi tempi.

Così Riccardo Dezi, un’esperienza specifica maturata negli anni nella pratica dello sport remiero per atleti Paralimpici e del Pararowing, dove ricopre anche ruoli di responsabilità, organizzatore insieme a Giulia BENIGNI dell’evento: “Dare vita ad una regata di questo tipo e con questa tipologia di equipaggi non è facile. Tuttavia, quando si ha un gruppo come quello che abbiamo avuto noi, diventa molto più semplice. Persone che hanno avuto la capacità di partecipare con disciplina quasi “militare”: atleti sempre molto puntuali, motivati nella voga durante tutta la Discesa, che hanno esprimere grande volontà e spirito di sacrificio; uno staff (Monica Magini, Sara Arena, Irene Lodo, Antonio Schettino e Catalin Blaj per questa edizione n.d.r.) affidabile, flessibile e capace. Su tutto, la gratitudine di tutti va alla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale e al suo Presidente, il Prof. Avv. Emmanuele F.M Emanuele, che ha assicurato il suo basilare appoggio anche a questa edizione, consentendo di dotare sempre e ovunque l’organizzazione dei mezzi e degli strumenti migliori, facilitandone il compito”.

Preferisce invece rimandare ad alcuni concetti-chiave Giulia Benigni: “Agonismo, solidarietà, spirito di squadra, sacrificio, passione sono solo alcuni dei capisaldi del Canottaggio e del Pararowing, quest’ultimo praticato da numeri crescenti di atleti con disabilità motorie, sensoriali e intellettive. E agonismo, solidarietà, spirito di squadra, sacrificio e passione è tutto ciò che i partecipanti all’impresa hanno messo in acqua nei seicento chilometri di Danubio, da Passau a Budapest, remando assieme, una meta alla volta”.

Per la prima volta, per la sua valenza sportiva, ma soprattutto per i valori di inclusione, integrazione e solidarietà che ha messo in pratica e contribuisce a diffondere, il Governo austriaco, con il Decreto governativo GZ. 2022-0.377.660, ha conferito ufficialità di “Evento Navale” alla Discesa inclusiva del Danubio da Passau a Budapest. Un riconoscimento importante, che ha contribuito ad offrire visibilità alla manifestazione durante la Discesa e che si è rivelato anche molto utile, consentendo alle barche in regata di avere la precedenza rispetto alle numerose imbarcazioni in navigazione sul fiume, molte di esse grandi navi, e offrendo agli equipaggi la scorta della polizia navale e la sua assistenza anche tecnica.

Rosso-passione le divise quest’anno degli atleti dei due gruppi che hanno remato rispettivamente per la prima parte della Discesa del Danubio a remi, da Passau a Vienna, e per la seconda, da Vienna a Budapest. Per loro l’avventura finisce qui, per ora, in attesa di sfide ancora più grandi. Come è nella natura dello sport remiero e di tutti gli sport.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it