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Scontro Bonelli-Calenda: “Rinegoziare l’intesa con Letta”. “Agenda Draghi non si tocca”

Il co-portavoce di Verdi/Europa Verde chiede di "riavvicinare il programma al popolo di centrosinistra", ma dal leader di Azione la chiusura è netta: "Le condizioni dell'accordo con Letta sono stringenti, decidete cosa fare"

Pubblicato:04-08-2022 14:47
Ultimo aggiornamento:04-08-2022 14:47

carlo calenda lavatrice
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ROMA – Non accennano a calmarsi le acque dopo l’accordo tra Letta e Calenda, che ha messo in discussione l’adesione alla coalizione di centrosinistra dell’Alleanza Sinistra Verdi. L’incontro con Enrico Letta è saltato, spiega il co-portavoce di Verdi/Europa Verde Angelo Bonelli, perché “non c’erano le condizioni per un’intesa” visto che “l’accordo siglato con Calenda sposta sul piano del profilo programmatico e si allontana dal sentimento del popolo di centrosinistra“.

Per Bonelli, intervistato da RaiNews24, l’intesa con Calenda cambia la prospettiva perché “si smette di parlare dei problemi della gente, come i temi della giustizia sociale e della giustizia climatica“. Quindi, prosegue il co-portavoce di Verdi/Europa Verde, “a Calenda diciamo che quei punti vanno assolutamente rinegoziati se non vogliamo fare un regalo alle destre e un torto al Paese. Presenteremo, se ci saranno le condizioni per fare un incontro, dei punti programmatici”.

Un eventuale prossimo incontro con Letta, spiega Bonelli, “lo dobbiamo definire nelle prossime ore”. Se e quando ci sarà il vertice, “porremo con forza i temi della giustizia climatica e sociale e della rinegoziazione dell’accordo sottoscritto, quel famoso 70-30” sui seggi, rimarca l’esponente di Ev. Ad ogni modo, “se si sta facendo una battaglia per il bene del Paese non bisogna pensare a scenari”.


Noi sentiamo responsabilità di trovare un’intesa, come abbiamo sempre detto, ma ci siamo trovati sempre di fronte a un atteggiamento di Calenda che ha fatto di tutto perché cio non accadesse – puntualizza Bonelli – Mi ha definito ‘frattaglia’, ho risposto con un sorriso. Noi con molta responsabilità siamo impegnati per il Paese, ma anche per fermare le destre estreme che vogliono cambiare la Costituzione per l’autonomia differenziata”.

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CALENDA TIRA DRITTO: “AGENDA DRAGHI PERNO IRRINUNCIABILE”

“Reitero. Agenda Draghi non si tocca. Termovalorizzatori, Rigassificatori, rinnovabili senza veti, revisione del rdc, Nato, supporto all’Ucraina e revisione bonus 110%. Decidete serenamente”. Così Carlo Calenda su Twitter replicando a Bonelli. “Giusto non prendere in giro gli elettori, vostri, nostri e del Pd“, sottotlinea il leader di Azione in un secondo tweet.

Poi, intervistato su Radio 1, Calenda ribadisce di non essere disposto a scendere a patti e rinegoziare i punti dell’intesa con il Pd perché “se non c’è chiarezza su cosa vogliamo fare non si va da nessuna parte. Quindi l’agenda Draghi e quel che contiene è un perno per noi irrinunciabile. Raccomando a Letta di rimanere su quello che lui ha detto essere fondamentale, l’agenda Draghi, perché se non è più fondamentale, al di là dell’alleanza con Azione, viene meno anche l’esclusione di M5S, perché li hanno esclusi se l’agenda Draghi non è piu fondamentale?”.

“La situazione più conveniente era andare da solo alle elezioni ma questo avrebbe comportato la vittoria di questa destra, perche non è centrodestra, a tavolino, senza partita. Io non me la sono sentita – spiega il leader di Azione – ma ho chiesto condizioni molto stringenti a Letta, che nemmeno un voto di Azione andasse a Di Maio, Fratoianni, ex M5S e company, una lista precisa di cosa fosse l’agenda Draghi, rigassificatori, termovalorizzatori, nessun aumento delle tasse, terza cosa che questo è un patto elettorale con due leadership, di Letta e mia, che sono distinte”.

CALENDA: “IL MOMENTO DELLE MEDIAZIONI È PASSATO, ORA CHIAREZZA”

“Il momento delle mediazioni sui contenuti è veramente passato, le persone vogliono sentire chiarezza nei programmi“, rimarca Calenda. Ciò detto “non mi frega niente di Fratoianni e Bonelli, sono cose che riguardano Letta, ma attenzione a tenere la barra dritta su un programma chiaro, che non è di destra o sinistra, abbiamo dentro il salario minimo e la lotta ai contratti pirata e alle false cooperative, sono cose giuste da fare per il Paese”.

La tematica ambientale è centrale, è fondamentale – sottolinea il leader di Azione – ma se essere Verdi vuol dire dire no non solo a rigassificatori e termovalorizzatori ma anche ai campi eolici offshore, ai campi fotovoltaici, vuol dire essere non essere Verdi ma come il M5S e dire no a tutto”.

BONELLI: “NOI CON IL M5S? NON SIAMO UNA PALLINA DA PING PONG”

Bonelli, nel corso dell’intervista a RaiNews24, risponde anche alle domande su una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle in caso di rottura con Letta: “Non siamo una pallina da ping pong, intanto noi dobbiamo con molta responsabilità verificare se ci sono le condizioni” di un accordo con il Pd. Poi, osserva il co-portavoce di Ev, “Conte mi pare abbia fatto la scelta di riportare il M5S alle origini, ne prendiamo atto, è un problema di Conte, ma noi siamo impegnati a costruire una presenza che parli di giustizia sociale e climatica”.

Sul fronte ambientale, però, “il primo governo Conte ha fatto provvedimenti dove la stessa Unione europea è dovuta intervenire per ricordare che sono fuori dalle norme Ue – nota Bonelli- ricordo solo il provvedimento che permette di spargere fanghi da depurazione con diossina e idrocarburi sui campi dove si coltiva il nostro cibo. Tra noi e Sinistra Italiana non c’è nessuna valutazione diversa rispetto a M5S – assicura Bonelli -, siamo impegnati a verificare su quelle questioni programmatiche, e non solo, se è possibile trovare un’intesa, e non sono litigi, sono questioni concrete”.

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