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La Torre: “L’oro di Jacobs? Solo chi non lo conosce può avere dubbi”

Il direttore tecnico dell'atletica italiana risponde alle illazioni della stampa straniera: "Non sta scritto da nessuna parte che il vincitore dei 100 metri alle Olimpiadi debba essere per forza americano o anglosassone"

Pubblicato:04-08-2021 12:37
Ultimo aggiornamento:05-08-2021 10:13

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Dalla nostra inviata Erika Primavera

TOKYO – “Ho letto cosa scrivono alcuni giornalisti stranieri: non sta scritto da nessuna parte che il vincitore dei 100 metri delle Olimpiadi debba essere per forza americano o anglosassone. Soltanto chi non conosce il percorso di Marcell e la maniacalità dei suoi allenamenti può avere qualche dubbio“. Così il direttore tecnico dell’atletica italiana, Antonio La Torre, sulle perplessità riportate sulla stampa straniera in merito alla vittoria di Marcell Jacobs nei 100 metri.

“Lo definisco ‘il velocista della porta accanto’, la sua forza è questo sorriso disarmante, raggiunto con fatica, lavorando su se stesso. È già un eroe e se vuole diventare leggenda deve continuare a fare le cose per bene: in questo- spiega La Torre- Gimbo Tamberi gli potrà insegnare tanto, per come ha lavorato negli ultimi cinque anni, dall’infortunio del 2016 fino a Tokyo”.


LA TORRE: “4X100 MASCHILE HA AMBIZIONI IMPORTANTI”

La 4×100 maschile ha ambizioni importanti: se andremo in finale dovremo osare e provare a divertirci”. Lo dice il direttore tecnico dell’atletica, Antonio La Torre, sulla staffetta composta da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu, in pista domani per le batterie ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

MEI: “TRAVOLTI DAL SUCCESSO DI JACOBS E TAMBERI, MI ASPETTO L’ASSALTO AI CAMPI DI ATLETICA”

“È stato uno ‘shock’, siamo stati travolti da questa sbornia di successi. Oggettivamente Gimbo e Marcell hanno cambiato la storia dello sport italiano. Per quattro giorni i giornali hanno parlato soprattutto di atletica ed è qualcosa senza precedenti. L’uomo che corre più veloce al mondo, l’uomo che salta più in alto. Quanto vale tutto ciò, se solo si considera che in ogni sport si corre o si salta? Mi aspetto che alla fine del periodo estivo i campi d’atletica siano presi d’assalto“. Lo dice il presidente della Federatletica, Stefano Mei, spiegando che l’impatto è stato fantastico. Una rivoluzione copernicana. Il merito è dei ragazzi, degli allenatori e della struttura tecnica che li ha supportati. Cominciare così questa Olimpiade è stato veramente appagante”.

MEI: “SODDISFAZIONE PER 60% DI PASSAGGI TURNO”

“Non possiamo vincere 76 medaglie (tante quanti sono i convocati, ndr) ma in generale, ognuno per la propria parte sta dando il massimo. Sono assolutamente soddisfatto di come stia andando qui a Tokyo, con il 60% del passaggio dei turni e fuori dal campo con una squadra che ammiro per educazione e disponibilità. La nostra è una gioventù di altissima qualità”. Così il presidente della Federatletica, Stefano Mei, commentando i risultati fin qui ottenuti dall’atletica italiana ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

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