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Il consigliere di Figliuolo: “Cambiare trasporti pubblici e aule scolastiche per evitare nuovi lockdown”

Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consigliere del commissario all'emergenza Covid: "Basta bus e metro affollati e classi pollaio. Cambiamo per evitare nuovi lockdown, anche in caso di future epidemie"

Pubblicato:04-08-2021 10:06
Ultimo aggiornamento:04-08-2021 17:43
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ROMA – “Il sistema dei trasporti e della scuola va cambiato: bus e metro affollati, classi pollaio. Pensiamo a mezzi pubblici e aule pulite, umanizzate, utilizzate come strumento congegnato in funzione della tutela della salute”. È questa la ricetta di Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) e oggi consigliere del commissario all’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo.

“NON SI TORNERÀ A BREVE AL ‘COME ERAVAMO’, AVANTI CON MASCHERINA E DISTANZIAMENTO

Intervistato dal Corriere della Sera, Rasi ha illustrato tre possibili scenari davanti ai quali il virus potrebbe metterci: “Il primo e il peggiore è quello in cui le varianti bucano tutti i vaccini e vanificano il lavoro fatto fin qui. Per questo serve approntare infrastrutture che, anche di fronte alla peggiore evoluzione dell’epidemia, consentano di proseguire le attività in sicurezza, liberi dalla minaccia di tornare al lockdown. E se in futuro si dovessero verificare nuove emergenze causate da agenti infettivi, saremmo comunque ben strutturati”, spiega Rasi.

“ORGANIZZIAMOCI PER LA TERZA DOSE”

Ma le prospettive potrebbero anche essere più rosee: “Nel secondo scenario il virus resta con noi ma i vaccini rispondono bene e le persone si immunizzano sempre di più”. Sarà comunque fondamentale mantenere mascherina e distanziamento: “Difficile tornare al come eravamo in tempi brevi”, sottolinea l’ex direttore dell’Ema. Che però non esclude affatto un terzo scenario molto positivo, “in cui le varianti vengono arrestate dai vaccini e i focolai si riducono”. In ogni caso, la struttura commissariale sta già iniziando a pensare all’ipotesi della somministrazione di una terza dose del vaccino: “Non è prematuro organizzarsi, ragionando sui destinatari e sui criteri. Ma la priorità restano gli ultra 60enni e i giovani”. Sperando che dalla ricerca scientifica arrivino buone notizie sul fronte della lotta al virus: “A ottobre è probabile che avremo antivirali specifici contro il Sars-Cov2. Gli anticorpi monoclonali hanno un impiego limitato”, conclude Rasi.


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