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VIDEO| Migranti,consigliere leghista choc in Friuli Venezia Giulia: “Io gli sparerei”. Poi le scuse

La frase choc del consigliere leghista in un confronto con alcuni militanti di Casapound che hanno fatto irruzione durante il Consiglio regionale

Pubblicato:04-08-2020 11:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:43

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https://youtu.be/95ksNtF8uiY

TRIESTE – “Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quelli lì, tranquillamente“. E’ la frase sfortunata, e per la quale a stretto giro si è scusato, riferita ai migranti che il consigliere regionale della Lega del Friuli Venezia Giulia, Antonio Calligaris, ha pronunciato affrontando, uno dei pochi, la quindicina di militanti di Casapound che sono entrati nell’aula del Consiglio regionale in cui era in corso una commissione sul Programma immigrazione 2020 del Friuli Venezia Giulia. La frase sui migranti è stata pronunciata quando i militanti avevano concluso di leggere il loro messaggio sugli immigrati -in cui sostanzialmente denunciano l’immobilismo della politica- e che ha subito creato costernazione tra i consiglieri dell’opposizione.

Il capogruppo leghista Mauro Bordin ha tentato una prima difesa di Calligaris, denunciando l’azione squadrista subito dal Consiglio. Ma poi si rivolge all’opposizione: “Mi auguro che la stessa veemenza, la stessa rabbia, lo stesso fastidio e gli stessi toni li riserviate agli immigrati che stanno mettendo a ferro e fuoco la Cavarzerani- commenta Bordin, facendo scatenare nuovamente gli animi in aula- anche il nostro gruppo prende le distanze da quanto è successo naturalmente, personalmente sono più infastidito da quello che è successo ieri a Udine”.


Ma i consiglieri di opposizione continuano a incalzare l’uscita di Calligaris, dissociandosi, sebbene pronunciata fuori dai microfoni e a lavori interrotti. Probabilmente dopo aver riascoltato una registrazione, Bordin torna a intervenire e cerca di calmare i toni, prendendo le distanze da “dichiarazioni fuori dalle righe” e chiedendo di fatto al consigliere Calligaris di chiarire. Cosa che quest’ultimo alla fine fa: “Mi scuso. Sono andato oltre, ho usato delle parole che non andavano usate. Chiedo scusa al mio gruppo, sono andato sopra le righe in un momento in cui vi è stato un attacco alla democrazia in quest’Aula. Quindi chiedo scusa”.

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