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ROMA – L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, torna a denunciare la pratica dei rimpatri forzati. A commettere questa infrazione del diritto umanitario internazionale stavolta e’ il Camerun, dove il 29 luglio si e’ aggiunta una triste fatalita’: il camion su cui viaggiavano i 12 richiedenti asilo nigeriani e’ saltato in aria su una mina artigianale, piazzata sulla strada nella divisione Mayo Sava, nel nord del Paese. Il gruppo era diretto a Banki, in Nigeria. Nella deflagrazione hanno perso la vita sei migranti – tra cui tre bambini -, mentre altri sei sono rimasti feriti. Finiti in ospedale anche i sei soldati camerunensi che li scortavano.
“Questo tragico incidente è la deludente testimonianza dei continui rimpatri forzati di rifugiati e richiedenti asilo dal Camerun, nonostante i numerosi appelli dell’Unhcr al governo del Camerun per rispettare i suoi obblighi”, ha detto in una nota Valentin Tapsoba, direttore dell’Ufficio regionale dell’Unhcr per l’Africa. “Il rimpatrio forzato di rifugiati e richiedenti asilo viola il principio di non-refoulement (non respingimento, ndr) che costituisce la pietra angolare della legge internazionale sui rifugiati di cui il Camerun è firmatario”.
Inoltre 96mila rifugiati nigeriani hanno cercato sicurezza nella regione del nord del Paese, con oltre 8mila nuovi rifugiati registrati dall’inizio del 2018. Al momento, il Camerun ospita oltre 367mila rifugiati e richiedenti asilo. L’Unhcr torna quindi a chiedere “al governo del Camerun di astenersi dal compiere ulteriori rimpatri forzati di rifugiati e richiedenti asilo nigeriani. Ricorda inoltre al Camerun gli obblighi derivanti dal diritto internazionale relativo alla protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo e gli impegni assunti firmando l’accordo tripartito per il rimpatrio volontario dei rifugiati nigeriani nel marzo 2017. L’Unhcr- si legge ancora nel comunicato- ribadisce il suo appello alle autorità affinché forniscano ai rifugiati nigeriani un libero accesso all’asilo e si prepara a sostenere il Camerun nel garantire che tutte le persone in cerca di sicurezza abbiano accesso a procedure efficienti di screening, registrazione e documentazione”.
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