NEWS:

Unioni civili, a Bologna tagliato il traguardo delle prime 100

BOLOGNA - Dal settembre dello scorso anno,

Pubblicato:04-08-2017 13:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:35

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp


BOLOGNA – Dal settembre dello scorso anno, a seguito dell’entrata in vigore della legge 76 del 2016 che ha riformato il diritto di famiglia, a Bologna si sono celebrate 101 unioni civili. Sono 59 quelle conteggiate nei primi sei mesi dell’anno in corso: 18 di coppie femminili e 41 di coppie maschili. Sono i dati contenuti in uno studio elaborato dall’ufficio Statistica del Comune.

L’approfondimento rileva che al 30 giugno a Bologna le famiglie erano 206.397, 670 nuclei in più rispetto a un anno prima. Si fa poi riferimento non solo alla famiglia anagrafica ma anche al “menage”, cioè all’insieme delle persone che condividono la stessa abitazione e che appartengono a una sola famiglia o a più famiglie coabitanti: i menage sono 184.156, il 10,8% in meno rispetto al dato delle famiglie anagrafiche.


“La presenza di numerose coabitazioni, che interessano oltre 22.200 famiglie- scrive Palazzo D’Accursio- ha come conseguenza che, a fronte di una dimensione media familiare anagrafica pari a 1,86 componenti, l’effettivo numero medio di persone che vivono sotto lo stesso tetto risulta più elevato (2,09)“.

Le persone effettivamente sole, che non coabitano con altri nuclei familiari, sono poco più di 74.800 e rappresentano il 40,6% dei menage residenti in città. Quasi un menage su tre è costituito da due persone (30,8%), mentre le coabitazioni di tre persone che vivono insieme sono il 15,3% del totale. Per quanto riguarda i matrimoni, nella prima metà del 2017 sono stati celebrate 330 nozze, 93 in meno rispetto al primo semestre 2016, “confermando la tendenza ormai consolidata alla riduzione”. Il calo riguarda sia i matrimoni civili (266, 73 in meno) che religiosi (64, 20 in meno). I matrimoni civili continuano a prevalere: otto coppie su dieci si sposano in Comune.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it