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Zingaretti: “Giuste le verifiche antimafia su nuove farmacie” /VIDEO

Così il presidente della regione nel corso della seduta di Consiglio alla Pisana

Pubblicato:04-08-2016 14:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:57

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regione lazio grande

ROMA – “Credo che ci sia un equivoco e che sia molto importante sgomberare il campo. Non c’è da parte nostra nessuna disattenzione o volontà di censura o sottovalutazione dell’importanza di portare avanti procedure amministrative che la Regione, però, ha preso in carico non 4 anni fa ma il 23 maggio scorso, quando si è concluso l’interpello nazionale del ministero della Salute con cui i concorrenti vincitori hanno optato per le sedi. Stiamo parlando di concessioni pubbliche per 274 farmacie. L’iter amministrativo sta andando avanti, sono pendenti molti ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato e l’unico nostro obiettivo è quello di avere la piena certezza che poi negli atti delle concessioni siano garantite la pubblica amministrazione”.

Così il presidente della Regione Nicola Zingaretti, nel corso della seduta di Consiglio alla Pisana intervenendo sulla questione inerente alla procedura di assegnazione di 274 sedi di farmacia che ieri è stata interrotta in seguito a denunce di “minacce e pedinamenti” ai danni di dirigenti regionali coinvolti nelle pratiche per l’assegnazione.



“Trattandosi di un immenso numero di concessioni pubbliche- ha spiegato Zingaretti- e alla luce dell’esplosione in molte parti di questi Paese, innanzitutto Milano qualche settimana fa, di inchieste che hanno individuato in quella Regione non solo il rischio ma la presenza di rischi di infiltrazioni di poteri criminali e ‘ndranghetisti, come strumento di infiltrazioni dentro questa assegnazione di concessioni pubbliche, e visto che in questo Consiglio e in questa Regione abbiamo più volte discusso di quanto il Lazio sia oggetto di infiltrazioni di poteri criminali nell’economia legale e accanto alle persone perbene, l’unica cosa che ho fatto e me ne assumo con orgoglio tutta la responsabilità, proprio raccogliendo il suggerimento alla prevenzione, abbiamo avviato un tavolo con sede in prefettura e con il coinvolgimento delle massime autorità investigative italiane affinché sia legata la certificazione antimafia a tutte le deroghe”.

“Non per criminalizzare qualcuno- ha aggiunto il presidente- ma a tutela delle persone perbene, come si deve fare in un territorio oggetto di infiltrazioni, per innalzare al massimo il tema della legalità nel campo delle concessioni pubbliche. Questa è una procedura avviata da alcuni giorni, che noi confidiamo concludere, da parte delle forze investigative, in poche settimane e con la certificazione antimafia procedere all’immediata assegnazione delle concessioni pubbliche. Quindi, non c’è alcuna rimozione del tema ma l’ausilio, d’accordo con le forze investigative, di un passaggio ulteriore di verifica della concessione di 274 concessioni. Non come strumento di criminalizzazione di persone perbene ma- ha concluso Zingaretti- con la volontà di verificare se dentro un processo ci sia anche il rischio di presenza di infiltrazione criminale”.

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