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Migranti, Marino: “A Roma è sovraffollamento”

Il sindaco di Roma fa il punto in audizione in Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti

Pubblicato:04-08-2015 09:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:29

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ROMA – “È vero, a Roma c’è un sovraffollamento e questa opinione è così condivisa da me che ho sottolineato ad Alfano come Roma sia la seconda città d’accoglienza dal punto di vista dei flussi, e non può effettivamente accogliere il 18-20% delle persone che arrivano nel Paese perché non abbiamo né le strutture né le risorse economiche”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, durante l’audizione in Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti, presieduta da Gennaro Migliore (Pd).

marino

Per Marino, l’immigrazione “non è un problema, ma una sfida straordinaria per l’Italia che non ci accompagnerà solo per qualche mese e qualche anno, ma riguarda il nostro secolo. Servono quindi abbastanza risorse per i mediatori culturali anche per sottrarre le persone ai rischi di comportamenti criminali, perché spesso ai flussi si associa una vera e propria tratta di esseri umani che vengono poi sfruttati una volta arrivati. Questa certamente non è una sfida di un’amministrazione comunale, ma che va affrontare dal Paese e dal continente”.


ROM. MARINO: A ROMA OLTRE 8MILA, CONCENTRAZIONE ELEVATISSIMA – “Rispetto ad altre città del continente noi abbiamo una concentrazione molto elevata di rom, sinti e caminanti, le stime ci dicono che superiamo largamente le 8mila presenze a Roma”. “Noi spendiamo somme ingenti per il trasferimento dei bimbi dai campi rom alle scuole e il successo di questa iniziativa è inferiore al 50%, mentre la percentuale dei bimbi che vanno regolarmente ed effettivamente a scuola è inferiore al 20%”. Per Marino “bisogna provare anche a passare attraverso il coinvolgimento delle donne, e io ho già parlato con alcune associazioni religiose, perché non penso che una mamma voglia vedere il proprio bimbo crescere nel degrado e in scarse condizioni igienico-sanitarie e senza la possibilità di andare a scuola”.

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di Mirko Gabriele Narducci

Giornalista

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