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Marmolada, 7 morti e 13 dispersi. Filippo e il selfie sul ghiacciaio prima della tragedia

Le operazioni di soccorso proseguono, ma i soccorritori avvertono: le speranze di trovare vivo qualche disperso sono quasi nulle

Pubblicato:04-07-2022 13:09
Ultimo aggiornamento:05-07-2022 11:28
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filippo bari marmolada
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ROMA – “Sono a Canazei per rendermi conto di persona di quel che è successo e vi assicuro è molto importante essere venuti. Abbiamo fatto un punto tecnico operativo con tutti coloro che hanno collaborato alle operazioni, ma soprattutto sono qui per esprimere la più sincera, la più affettuosa, la più accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei dispersi, dei feriti e alle comunità colpite”. Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi, arrivato a Canazei per il disastro avvenuto sulla Marmolada. “Voglio ringraziare la Protezione civile, i Vigili del fuoco, il Soccorso alpino, le autorità sanitarie, i volontari tutti”, continua Draghi, sottolineando che “le operazioni si sono svolte e si svolgono in condizioni di grande pericolo“.

“IL GOVERNO DEVE RIFLETTERE E PRENDERE PROVVEDIMENTI”

“Questo è un dramma che certamente ha dell’imprevedibilità ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e dalla situazione climatica. Oggi l’Italia piange queste vittime e tutti gli italiani si stringono a loro con affetto, ma il Governo deve riflettere su quanto è accaduto e prendere provvedimenti per fare in modo che quanto avvenuto abbia pochissima probabilità di accadere di nuovo”.

L’arrivo a Canazei del presidente del Consiglio Mario Draghi, previsto per la mattina, è slittato a causa delle condizioni meteorologiche. Il forte temporale in corso ha infatti impedito il decollo dell’elicottero che avrebbe dovuto portare il Premier a Canazei per un sopralluogo sul luogo dove ieri è avvenuta la tragedia della Marmolada, con un ampio seracco di ghiaccio che si è staccato piombando sulla via normale di risalita e travolgendo turisti ed escursionisti.


I temporali hanno purtroppo provocato anche uno stop delle attività di soccorso che riprenderanno non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno.

FUGATTI: “7 VITTIME, 8 FERITI E 14 DISPERSI”

“I numeri di questa tragedia ci dicono che oggi abbiamo sette deceduti di cui tre identificati, otto feriti di cui due in condizioni gravi, e 13 persone che noi definiamo reclamate, cioè persone i cui familiari ci hanno contattati perché non hanno fatto ritorno a casa e non si sono fatti vivi. Di queste persone quattro sono straniere”. Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, in conferenza stampa da Canazei al fianco del presidente del Consiglio Mario Draghi, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio.
“Abbiamo ancora quattro auto nell parcheggio di cui non conosciamo i proprietari, tutte straniere”, aggiunge poi Fugatti.

7 I MORTI, SALVO IL BAMBINO DI 9 ANNI: NON ERA SUL GHIACCIAIO

Attualmente le persone coinvolte nella tragedia sarebbero una trentina, ma ci sono problemi a identificare i possibili turisti stranieri. Secondo i soccorritori, le possibilità di trovare persone ancora in vita sono quasi nulle. Il temporale scoppiato nella tarda mattina complica le cose.

I feriti sono otto e i dispersi segnalati al momento sarebbero 13. Il conto delle vittime accertate è invece salito a 7. Tre persone sono italiane: tra loro c’è il 27enne Filippo Bari, un alpinista di Malo, nel Vicentino, che per una beffa del destino si era immortalato in un selfie proprio ai piedi del ghiacciao poco prima della tragedia. Lascia un bambino piccolo.Tra le vittime anche un cecoslovacco e poi i corpi di uomo e di una donna che non sono stati ancora identificati. Purtroppo, oltre al maltempo che ora imperversa sulla montagna, c’è anche un problema di riconoscimento delle vittime, con i cadaveri che son stati straziati dal crollo del seracco.

La buona notizia è che è stato ritrovato sano e salvo (era a casa) il bambino di 9 anni che si temeva fosse sul ghiacciaio ed era stato segnalato tra i dispersi.

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Il post su Facebook del sindaco di Isola vicentina:

LE RICERCHE CON I DRONI

Le ricerche, prima del maltempo, erano ripartite con l’ausilio di droni termorivelatori perchè visto il rischio di ulteriori distacchi “è molto rischioso mandare soccorritori” sotto il ghiacciaio in questo momento: lo ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, oggi a Canazei per coordinare le ricerche.

“Il fronte non è stabilissimo ma non è neanche sicuro. La temperatura è molto alta“, afferma Bottacin. “In campo ci sono tutte le persone che era possibile mettere in campo, ma in questo momento la ricerca procede con i droni. I soccorittori salgono solo se si dovesse trovare qualcuno”, conclude.

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OGGI IL PUNTO DELLE AUTORITÀ A CANAZEI

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, insieme alle autorità locali e ai soccorritori, questa mattina si è recato presso la caserma dei Vigili del fuoco di Canazei (Trento) per fare il punto sulla situazione, dopo la tragedia che si è verificata ieri pomeriggio sulla Marmorada, quando il distacco di un grande seracco di ghiaccio ha causato la morte di 6 persone.

All’incontro era presente anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Nella caserma è stata allestita la centrale operativa di coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca, che da stamattina sono riprese, dopo un’interruzione che si è resa necessaria ieri sera a causa delle “temperature alte e il rischio di distacchi ulteriori“, ha reso noto l’assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin.

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PAPA: CERCARE NUOVE VIE RISPETTOSE PERSONE E NATURA

“Preghiamo insieme per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie. Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura”. Cosi’ Papa Francesco su twitter.

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