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Restituiti alla Nigeria più di mille bronzi del Benin

Le opere d'arte, che sono 1.130, vennero saccheggiate dai soldati britannici nel 1897. La Nigeria ha iniziato a chiederne la restituzione alla fine del 2020

Pubblicato:04-07-2022 01:17
Ultimo aggiornamento:04-07-2022 01:17
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bronzi benin
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ROMA – Oltre mille antichi bronzi del Benin, trafugati in Nigeria dai coloni britannici sul finire del 19esimo secolo, sono tornati di proprietà del Paese africano grazie a un atteso accordo di restituzione siglato con la Germania.

Stando a quanto riferito dall’emittente internazionale pubblica tedesca Deutsche Welle (Dw), l’intesa che ha sancito il passaggio di proprietà degli artefatti è stata siglata a Berlino dalle ministra degli Esteri e della Cultura tedesche Annalena Baerbock e Claudia Roth, e dagli omologhi nigeriani Zubairo Dada e Lai Mohammed. Alla cerimonia, che ha previsto anche la consegna fisica delle prime due opere, due statue che raffigurano dei re e capi religiosi del popolo Edo risalenti rispettivamente al 18esimo e al 16esimo secolo, ha preso parte anche Abba Isa Tijani, direttore della National Commission for Museums and Monuments (Ncmm).

L’accordo è l’ultimo passaggio di una serie di richieste ufficiali effettuate dalla Nigeria almeno a partire dal dicembre 2020 per la restituzione delle opere, sottratte dai coloni britannici nel 1897 durante una spedizione punitiva a Benin, capitale dell’omonimo regno situato nel sud dell’ordierna Nigeria. Tutto il percorso di restituzione è stato accompagnato da iniziative e denunce di ong e artisti africani, che, con modalità diverse, hanno sottolineato l’importanza delle restituzione delle opere d’arte nell’ambito di un più ampio processo di decolonizzazione e di risarcimento nei confronti dei Paesi africani. Non solo la Germania e i musei tedeschi hanno iniziato a rendere le opere. Accordi simili a quello firmato oggi a Berlino sono stati siglati o sono in discussione in Francia, Belgio e in altri Paesi europei.


Gli artefatti che tornano nelle mani delle autorità nigeriani sono 1.130, e sono stati conservati finora in cinque grandi musei tedeschi, dall’Humboldt Forum di Berlino, la cui apertura a fine 2020 è stata oggetto di critiche e mobilitazioni proprio a causa della presenza di numerosi pezzi provenienti dall’antico regno di Edo, fino al Linden Museum di Stoccarda. Alcune delle opere resteranno ancora in Germania in prestito.

A Benin City, la città sorta sulle rovine dell’antica città razziata dai britannici, nello Stato meridionale di Edo, è in costruzione un museo che ospiterà le opere restituite dai musei europei. “L’idea di portare a casa questi oggetti non è importante solo per la nostra identità; sono una parte di noi”, ha commentato a Dw Godwin Obaseki, governatore dello Stato di Edo.

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