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Mediterranea salva 54 migranti, Salvini: “Pronti a bloccarla”. Altri due naufragi, oltre 80 dispersi

L'allarme lanciato dalla Ong 'Alarm Phone': “Siamo sconvolti da queste continue stragi in mare" (foto di repertorio)

Pubblicato:04-07-2019 13:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:29
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ROMA – “Tutti i 54 naufraghi sono stati salvati e si trovano adesso a bordo di Alex Mediterranea. Tra loro 11 donne (tre incinte) e 4 bambini. Motovedetta libica arrivata tardi, prima intima l’alt, poi si allontana dalla scena”. Così su twitter la Ong Mediterranea Saving Humans che, dopo il sequestro della nave ‘Mare Jonio’, è tornata a navigare in zona SAR libica con il veliero Alex.

“Felici di aver strappato 54 vite umane all’inferno della #Libia. Adesso serve subito un #portosicuro”, chiede la Ong battente bandiera italiana.

SALVINI: MEDITERRANEA VADA A TUNISI O PRONTI A BLOCCARLI

“Gli immigrati presi a bordo da Mediterranea sono in acque libiche, e attualmente sono più vicini di decine di miglia nautiche alla Tunisia rispetto a Lampedusa. Se questa ong ha davvero a cuore la salvezza degli immigrati faccia rotta nel porto sicuro più vicino, altrimenti sappia che attiveremo tutte le procedure per evitare che il traffico di esseri umani abbia l’Italia come punto di arrivo”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.


80 DISPERSI AL LARGO DELLA TUNISIA

Un nuovo naufragio al largo delle coste tunisine, nella zona di Zarzis, con 80 dispersi e solo 5 persone sopravvissute: lo comunica la Ong Alarm Phone, citando fonti della Mezzaluna rossa.

Uno dei sopravvissuti, portato nella città di Zarzis dalla Marina tunisina, è appena morto in ospedale.

“Siamo sconvolti da queste continue stragi in mare – afferma Alarm phone -. Auguriamo forza alle famiglie e amici che hanno perso i loro cari”.

MEDITERRANEA: ECCO I RESTI DEL GOMMONE, NAUFRAGIO FANTASMA

“Siamo in pattugliamento insieme ad Open Arms in Sar libica, cioè la zona in cui la responsabilità di intervento in caso di naufragio sarebbe della cosiddetta “guardia costiera libica”. Il nostro faro è come sempre il rispetto dei diritti umani“. Lo scrive sui social Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane, dalla nave Alex, postando una foto del relitto.

“Nel corso del nostro pattugliamento – prosegue Mediterranea – abbiamo incontrato il relitto di un gommone. Quasi sicuramente un naufragio. Quanti morti non lo sapremo mai. Un relitto di un “rubber boat” semiaffondato con tanto di motore. Nessuna indicazione di rescue completato. C’è la seria possibilità che si tratti dei resti di un naufragio “fantasma”.

“Nel silenzio – conclude Mediterranea – l’umanità muore. Senza testimoni.”

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