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Asse Civati-Fassina-Sel: a settembre un nuovo soggetto unitario della sinistra

"Il Pd ormai è un partito di centro, c'è

Pubblicato:04-07-2015 10:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:25

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Civati-Fassina“Il Pd ormai è un partito di centro, c’è un grande spazio alla sinistra. Secondo me la prima tappa è fare un movimento che mobiliti le persone, che scelga di organizzarsi in modo inedito ma che abbia nel suo orizzonte un profilo di governo. Questa è l’incubazione, in autunno faremo un soggetto unitario”. E’ quanto ha anunciato Pippo Civati, dall’assemblea convocata da Stefano Fassina al Palladium.

I due ex Pd si sono ritrovati sull’idea di una nuova forza politica, magari con Sel, da alnciare nei prossimi mesi. Ma prima servono i contenuti. “Dobbiamo evitare la sindrome di Jep Gambardella, il protagonista della ‘Grande bellezza’”, interpretato da Tony Servillo che lo ha definito “un vuoto in cerca di contenitore- ha detto Fassina- Dobbiamo evitare sindrome del vuoto in cerca contenitore. La mia proposta è uscire da qui senza un contenitore, avviare un cammino sui territori senza fughe solitarie in avanti inutili. Rivolgo un appello a tutti quelli che hanno scelto l’astensionismo: costruiamo insieme comitati promotori per la scuola, i diritti civili, il lavoro”.

Fassina ha infine ringraziato Sel per la disponibilità a discutere di un progetto unitario e ha aggiunto: “Da oggi all’autunno costruiamo mattone dopo mattone, incontriamoci in autunno senza dirigismi, per decidete insieme. Il primo banco di prova potranno essere le amministrative 2016, un’occasione per un’offerta politica unita e riconoscibile”.


“L’iniziativa di oggi rappresenta un passo in avanti verso un obiettivo sempre più necessario: la nascita di un nuovo soggetto di sinistra” ha concluso Massimiliano Smeriglio, membro della segreteria nazionale di Sel. “Il tempo è oggi- aggiunge- insieme a Stefano Fassina e ai tanti che in questi mesi hanno puntato su un protagonismo alternativo al Pd di Renzi. A partire dai temi del lavoro e della scuola e dalla necessità di un diverso ruolo dell’Italia in Europa rispetto a quello che il governo Renzi sta giocando sulla situazione greca.”

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